Star-Lord: La corona vuota, la recensione
Abbiamo recensito Star-Lord: La corona vuota, volume di grande formato edito da Panini Comics, che svela le origini del leader dei Guardiani della Galassia
Sfruttando l'onda del successo del lungometraggio, anzi anticipandola persino, la Casa della Idee ha varato una nuova testata dedicata ai Guardiani, in una nuova veste Marvel NOW!, affidata alla sapiente gestione dello scrittore Brian Michael Bendis. Inoltre lo stesso Star-Lord è divenuto protagonista di una sua serie a fumetti personale, intitolata in originale Legendary Star-Lord: la cosa non deve meravigliare, dato che questi è persino entrato nella prestigiosa top-ten dei personaggi di finzione più importanti del 2014 stilata dal Times.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo risalire all'anno 1976, quando usciva negli USA Marvel Preview #4, antologico nel quale il duo composto da Steve Englehart (testi) e Steve Gan (matite) fece esordire il giovane Peter Quill in una storia intitolata La sua prima casa fu... la Terra (First House: Earth): il personaggio apparso in quelle 32 pagine di fumetto in bianco e nero era molto diverso da come sarebbe stato ritratto qualche tempo dopo. Il piccolo Quill, nato in circostanza misteriose, fu cresciuto quanto più serenamente possibile da una madre single, fino al giorno nel quale alcuni mostruosi alieni non resero il bambino orfano, assassinando brutalmente colei che gli aveva dato i natali. Da allora la vita del protagonista fu assai movimentata, e motivata unicamente da un obiettivo: la vendetta nei confronti di coloro che lo avevano fatto rimanere solo. Spegnendo ogni forma di umanità ed empatia, Peter divenne uno dei piloti spaziali migliori in circolazione, ma le sue evidenti carenze emotive non gli consentirono mai di avere ciò che desiderava. Tutto questo cambiò quando una misteriosa entità cosmica lo investì del ruolo di Star-Lord, garante della giustizia e difensore della vita a livello universale.
Claremont tornerà a narrare le vicende del personaggio su Marvel Preview #14 (1977) nella storia Canzone di sabbia (Sandsong) i cui disegni sono di Carmine Infantino: grazie a questa, il talentoso fumettista riuscirà a chiudere un virtuale cerchio narrativo, atto a dare al protagonista una caratterizzazione ben più lineare e moderna, la quale si manterrà tutto sommato inalterata per decenni, e sarà poi presa come somma fonte di ispirazione dallo stesso Bendis, incaricato di re-inventare le origini del personaggio, come visto su Guardians of the Galaxy #0 (in Italia su Guardiani della Galassia 1).
Se l'esordio del personaggio realizzato da Englehart è improntato verso un genere narrativo che mischia fantascienza a misticismo, e vede protagonista uno Star-Lord molto brusco, persino psicologicamente instabile, è il lavoro di Claremont a esaltare maggiormente tutte le potenzialità del character. Nei due capitoli che compongono la saga di Star-Lord, il celebre sceneggiatore di X-Men, realizza una storia di grande impatto, nella quale ogni dettaglio è curato in maniera impeccabile (ricordiamo che Claremont è un appassionato del genere sci-fi sin da ragazzo): a una sceneggiatura solida e realistica, che riesce a tracciare con grande credibilità i tratti di una società intergalattica e tecnologicamente avanzata (per il 1977), si aggiunge la grande capacità del saper creare un personaggio a tutto tondo, dotato di grande profondità psicologica e attitudinale. Anche il resto del cast della storia, composto da alleati e terribili villain, contribuisce a dar vita a una narrazione egregia, che mischia il genere fantascientifico alla Star-Wars a quello di avventura di stampo distopico e futuristico alla John Carter.
Il risultato non poteva essere tale senza il grande talento artistico di due maestri della Nona Arte quali Byrne e Infantino: le matite di Star-Lord e Canzone di sabbia, sebbene con fisiologiche differenze stilistiche, sono uno spettacolo raro, poiché riescono a creare un universo narrativo futuristico, senza sacrificare il realismo e l'espressività dei personaggi. Il grande lavoro grafico è ulteriormente esaltato dal bianco e nero delle tavole di ambedue le storie.
In conclusione, Star-Lord: La corona vuota, edito da Panini Comics, raccoglie tutto quello di cui abbiamo parlato, a cui si aggiungono numerosi contenuti extra, in un volume cartonato di grande formato che consente di apprezzare a pieno la potenza narrativa che grandi artisti hanno saputo infondere in queste storie. Un tesoro immancabile per ogni appassionato, e anche un valido sguardo al passato per i lettori che si avvicinano per la prima volta a questo personaggio.