Star Brand, la recensione
Abbiamo recensito per voi Star Brand, volume edito da Panini Comics che racchiude l'omonima miniserie di Jim Shooter e John Romita Jr.
Star Brand racconta le vicissitudini di Ken Connell, un giovane meccanico di Pittsburgh, dotato di un buon cervello, ma privo di ogni disciplina, specie in campo sentimentale. La vita di Ken scorre in maniera arzigogolata, fra assenze a lavoro, scorribande in moto, e frequentazioni poligame. In un giorno come tanti, il ragazzo entra in contatto con un misterioso individuo, il quale, senza troppe spiegazioni, gli affida lo Star Brand, anche conosciuto come Marchio delle Stelle: questa è una potentissima arma intergalattica che si ricombina con l'organismo ospite, donandogli incredibili capacità. Il Marchio appare, inoltre, come un piccolo tatuaggio che il portatore può spostare a suo piacimento su qualsiasi parte del corpo, o passare in eredità ad altri esseri viventi (un passaggio a un essere inanimato, invece, provocherebbe una terribile deflagrazione).
Star Brand non è un progetto pienamente riuscito, nel senso che non sfrutta a pieno le enormi potenzialità delle quali un franchise del genere avrebbe potuto godere per molti anni. Detto questo, la serie presenta diversi punti di forza, due in particolare, che la rendono una lettura valida. Il primo è senza dubbio il talento dello sceneggiatore, il quale riesce a imprimere una forte connotazione storica al fumetto: la storia infatti è un ritratto fedele di ciò che sono stati gli anni '80 (e la sua generazione) negli Stati Uniti d'America: i giovani di quell'epoca vivevano esistenze assai scanzonate, impostando la loro vita alla giornata. Erano tempi abbastanza felici e apparentemente facili, dopotutto. Dietro questa patina ottimistica, si celavano però gravose ombre, prima fra tutte quella del terrorismo di matrice islamica, che, come sappiamo, raggiungerà il suo climax circa un ventennio dopo: nella società americana, infatti, erano già stati piantati i semi di ciò che abbiamo visto nella sua massimo exploit l'11 settembre 2001. I futuri terroristi, infatti, si nascondevano alla luce del sole, sebbene sotto copertura: proprio degli agenti libici fedeli al regime di Mu'ammar Gheddafi, proveranno a reclutare Star Brand, costringendo quest'ultimo a replicare attaccando proprio il Paese nordafricano.
In conclusione, Star Brand rappresenta un antipasto di ciò che avverrà in casa Marvel qualche anno dopo, quando l'Universo Ultimate cambierà definitivamente le regole del gioco. Allo stesso tempo, il volume è un buon recupero con protagonista un personaggio che il fumettista Jonathan Hickman ha recuperato e inserito nel suo Avengers, sebbene in chiave rivisitata.