Stamped from the Beginning - La storia del razzismo negli Stati Uniti, la recensione

La nostra recensione di Stamped from the Beginning - La storia del razzismo negli Stati Uniti, documentario disponibile su Netflix

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La nostra recensione di Stamped from the Beginning - La storia del razzismo negli Stati Uniti, disponibile su Netflix

Roger Ross Williams sembra proprio non riuscire a fare un film non convenzionale, a non ridurre i suoi interessanti soggetti in una blanda confezione. Accadeva così nel documentario Life Animated, nel biopic di finzione Cassandro ed è così ancora in questo nuovo documentario, Stamped from the Beginning. Si inizia con accademici che parlano dietro uno sfondo nero, e già si intuisce che quello che seguirà non sarà molto meglio.

Il film, come sottotitolo italiano suggerisce, intende raccontare la storia del razzismo negli Stati Uniti dall'antichità ai giorni nostri, o meglio come oggi le cose non vadano molto meglio rispetto a ieri. In particolare, viene evidenziato come siano le ideologie promesse dai bianchi e i loro miti (quello del "salvatore bianco" o quello delle "donne nere superdotate") ad aver convinto gli stessi afroamericani che c'è qualcosa che non va in loro. Tutto questo messo in scena attraverso interviste, materiali d'archivio, scene ricostruite tramite l'animazione, estratti da film e serie, fino a video con il cellulare. Elementi eterogenei per un discorso di fondo invece molto lineare.

L'orizzonte di Stamped from the Beginning è infatti quello prettamente educativo, come un libro di storia in forma audiovisiva. Si susseguono una serie di informazioni che fanno luce su personaggi dimenticati (come Harriet Jacobs, la prima donna a scrivere sulla propria schiavitù) e ne demistificano altre (Abraham Lincoln, passato alla Storia per l'abolizione della schiavitù, a cui in verità era interessato solo in ottica economica, emerge dalle testimonianze). Ci sono dunque alcuni passaggi interessanti e nozioni nuove da apprendere, ma la maggior parte sono aspetti già ben noti, che il film si limita a ripetere con grande enfasi. Chiaro dunque come l'obiettivo sia smuovere le coscienze dello spettatore bianco (ma in fondo, chi guarda questo tipo di prodotto non è già ben predisposto?) così come di quello vittima di razzismo, chiamato ad accettare con più serenità la propria identità.

A non convincere il film è poi soprattutto come certi intensi primi piani o scene molto forti siano volutamente indirizzati al pietismo, a cercare la forzata commozione dello spettatore messo di fronte ad abusi e sopraffazioni. Paradossalmente, manca inoltre una qualsiasi riflessioni sulle immagini: gli estratti di film che vengono proposti servono, come da prassi, a fornire esempi del discorso che si sta portando avanti, ma non viene mai discusso il loro ruolo nella costruzione di quell'ideologia che è il cuore dell'operazione. Così Stamped from the Beginning finisce per lasciare sullo sfondo quello che poteva essere potenzialmente il suo tema più interessante.

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