Sr., la recensione
Robert Downey Jr. ha realizzato un documentario su suo padre Robert Downey Sr., regista di scarso successo, ad un passo dalla morte
La recensione di Sr., il documentario di Robert Downey Jr. sul padre disponibile su Netflix dal 2 dicembre
Sr. è stato un regista indipendente in un tempo in cui essere indipendenti non aveva nulla della coolness e delle possibilità distributive, produttive e di eco che hanno oggi gli indie. I suoi film rimangono largamente sconosciuti e il suo stile è così radicato nel proprio tempo, nella controcultura e in un modo di fare cinema più ribelle che magistrale, da stimolare ben poco interesse anche nel momento in cui il documentario ne propone le clip più accattivanti. Forse anche per questo, quando è stato chiaro che Sr. era affetto dal morbo di parkinson il figlio ha deciso di iniziare un documentario su di lui, per tributargli una forma di notorietà e successo che in vita non ha mai avuto.
Quello che Sr. non indaga mai e manca di cogliere invece è la dualità tra un padre artista che non ha mai sfondato ad Hollywood anche se ne ha avuto la possibilità (ma proprio non aveva il carattere giusto) e un figlio da lui lanciato che invece è diventata una star quasi subito, una incline a fare film commerciali; un tipo di New York, il padre, e il classico prodotto di Los Angeles il figlio. Dove queste due personalità di cinema così lontani si tocchino e come la prima sia riuscita a fare in modo che la seconda fosse il suo prosieguo, rimane una domanda a cui non solo nessuno risponde ma che pare proprio non interessare a nessuno.