Squid Game: la recensione
Squid Game rielabora storie già viste attraverso una formula entusiasmante, dal ritmo veloce, pura goduria narrativa
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Il successo strabordante della serie tv Squid Game è una sorpresa, ma solo fino ad un certo punto. La fortuna di ogni prodotto dipende da una combinazione di fattori difficili da decidere a tavolino, ma questo show sudcoreano ha dalla sua un'intelligenza enorme nel capire cosa funziona e come raccontarlo. Potrà essere derivativo – e lo è, tantissimo – ma ha anche la capacità di rielaborare storie già viste attraverso una formula entusiasmante, dal ritmo veloce, dai caratteri immediati e vincenti. È pura goduria narrativa, nel suo mix di survival game, racconto per immagini, personaggi sopra le righe e riferimenti giusti piazzati nel posto giusto. Non è nulla di originale, ma è soprattutto un perfetto manuale di come si realizza oggi un prodotto vincente.
Trovare i riferimenti di Squid Game, voluti o meno, è facile. Quel che è difficile è mettere ordine in questo caos di storie già narrate e inquadrare la serie coreana per il successo che è riuscita ad essere. Per fare un esempio, due anni fa era uscita sempre su Netflix una serie giapponese chiamata Alice in Borderland, peraltro tratta da un manga. Aveva la stessa trama, ma non è riuscita ad essere il fenomeno che invece è questa. Perché? Squid Game, va detto subito, è immediato. È facile. È diretto. Ha l'idea molto intelligente di essere basato su giochi per bambini riletti in chiave sanguinolenta. Fallire significa morire, e tanto basta, perché si punta all'immediatezza non dovendo spiegare nulla.
Certo, nella sua distopia competitiva c'è una palese critica al capitalismo, alla società egoista, alle vite strozzate e private di significato, all'arrivismo a tutti i costi. Ma, sempre per restare sul paragone con La casa di carta, tutto è abbastanza in superficie. E non tiene conto di una contraddizione fondamentale: lo spettatore casuale che si esalta per i giochi e non vede l'ora di vedere il successivo non è diverso dal riccone che scommette su chi ce la farà, o gode quando un personaggio che odiava muore. E tutto questo è narrato benissimo: la serie contiene la sua storia nei suoi nove episodi, ci fa affezionare ai personaggi, o ce li fa odiare, lavora molto bene sulle singole prove, ognuna memorabile a modo suo, ed è una visione trascinante fino al finale.
In un momento in cui tutti cercano la formula per riuscire a funzionare, Squid Game è un esempio di modello vincente.