Spriggan (stagione 1): la recensione
Nonostante sia ancorato a un modello narrativo figlio degli anni '90, Spriggan riesce a convincere grazie alla sua azione e ai suoi misteri
Spriggan la recensione della prima stagione, disponibile su Netflix dal 18 giugno.
Spriggan: la trama
Sulla Terra esisteva nel passato una grande civiltà con conoscenze e tecnologia di gran lunga superiori a quelle dell’uomo moderno. Alcuni reperti di quel mondo antico si nascondono ancora in tutto il pianeta. Ogni tanto, uno di questi oggetti sacri fa capolino in qualche parte del mondo, causando conflitti tra gli eserciti delle grandi nazioni che lottano per acquisirli e sfruttarne il potere. ARCAM agisce in protezione di questi manufatti, seguendo un'antica iscrizione, e manda i propri agenti a sigillare i punti d'interesse sparsi per il mondo. Gli agenti segreti scelti che fanno parte di ARCAM sono chiamati Spriggan, e il protagonista della serie Yu Ominae è tra i più forti e capaci.
L'approccio moderno all'animazione
La struttura delle puntate segue una formula semplice e a tratti anacronistica, soprattutto se deve convincere un pubblico moderno. Quella adottata da Spriggan è semplicemente una riproposizione delle avventure dell'opera originale, rivisitate in chiave moderna grazie alla presenza di tablet, internet e smartphone all'ultima moda. La scelta di proporre avventure apparentemente distaccate tra loro però, potrebbe ritorcersi contro il pubblico più giovane, non abituato a una certa narrazione.
Là dove invece Spriggan mostra il suo lato più moderno, è sicuramente nella commistione dell'animazione 2D con quella 3D, dando vita a battaglie al cardiopalma e a scene d'azione davvero avvincenti. David Production mette a frutto la propria esperienza con i battle shonen, proponendo alcune delle sequenze d'azione migliori di quest'anno. Grande uso anche del gore e dello splatter, con nessuna paura da parte degli sceneggiatori di sacrificare soldati semplici e comparse, nei modi più crudeli possibili. Questa adrenalina scaturita dai combattimenti e dallo splatter riesce anche ad alleggerire la durata di ogni episodio, che si attesta attorno ai 45 minuti circa. Un'altra scelta insolita per la produzione, ma che abbraccia la voglia di avventure auto conclusive. In tutto questo, buono l'adattamento italiano, con un Alex Polidori (Spider-Man No Way Home) a prestare la propria voce a Yu, e molto convincenti le musiche che compongono la colonna sonora.
Non avendo letto il manga, ma essendo abituato a una narrazione verticale, ho trovato divertente questa prima stagione di Spriggan, grazie soprattutto alla già menzionata azione adrenalinica che circonda ogni manufatto. È purtroppo ancota troppo presto per giudicare la trama orizzontale, che credo inizierà a muovere passi precisi nel prossimo gruppo di episodi. Se siete cresciuti con calci e pugni animati, troverete pane per i vostri denti in questo reboot.