Spider-Man: Basta bullismo, la recensione

Abbiamo recensito per voi l'albo speciale Spider-Man: Basta bullismo, pubblicato da Panini Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Amazing Fantasy #15, di Stan Lee e Steve Dikto

Il bullismo è un fenomeno che in maniera sempre più forte e decisa sta condizionando la vita di migliaia di ragazze e ragazzi in età scolare; sono sempre più frequenti negli istituti di ogni grado e ordine comportamenti fisici e psicologici volti a colpire giovani che, magari per carattere o indole, tendono a chiudersi in se stessi.

Il 7 febbraio 2017, un gruppo di studenti della I A dell’Istituto Galilei - Costa di Lecce ha fondato MaBasta, acronimo di Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti. Questi ragazzi, insieme al loro docente di informatica, animano da allora una pagina Facebook dedicata e il sito MaBasta.org. Proprio loro, durante l’ultimo Festival di Sanremo, hanno potuto utilizzare la cassa di risonanza della kermesse canora per far giungere la propria voce a quanta più gente possibile.

Tornando in territori a noi più congeniali, uno dei personaggi più noti del mondo dei comics, prima di diventare un supereroe, è stato vittima di bullismo: stiamo ovviamente parlando di Peter Parker, studente della Midtown High School costantemente preso di mira dal prepotente Flash Thompson. Cogliendo l’occasione dell’imminente uscita nelle sale della nuova pellicola dedicata all'Uomo Ragno, Spider-Man: Homecoming, il movimento MaBasta, Sony Pictures e Panini Comics hanno unito le forze per portare in edicola Spider-Man: Basta bullismo, un albo di 48 pagine che raccoglie tre storie brevi - Amici per la Tela, Strambo, Schiacciato dalla Paura - uscite originariamente negli Stati Uniti sulle pagine di Avengers: No More Bullying e Spider-Man on Bullyng Prevention e che offrono tre diversi spunti di riflessione utili a comprendere le parti in causa.

Avengers: No More Bullying cover BNel primo racconto, scritto da Gerry Duggan (Deadpool, Incredibili Avengers) per i disegni di Marcio Takara (Capitan Marvel, La Novissima Wolverine), Spidey deve placare la sete di vendetta di una vittima di bullismo, e per farlo ricorre all'empatia e a una passione comune.

Nella storia breve di Jeff Loveness (Groot, Nova) e di Gustavo Duarte (Guardians Team-Up, Bizarro) l’attenzione è concentrata sulla solitudine che accompagna gli esclusi, ma anche sulla possibilità di trovare spiriti affini lungo il cammino.

Il fumetto realizzato da Brett Lewis (Scooby-Do, Powerpuff Girls) e Mark Bright (Invincibile Iron Man, Lanterna Verde) mostra infine le conseguenze in cui è possibile incappare qualora si volesse passare dalla parte dei bulli; esperienza che Danny, un ex compagno di scuola di Peter, sperimenta sulla sua stessa pelle con pessimi risultati.

Tre spaccati di vita con cui gli autori mettono in parallelo la vita di Peter e quelle dei personaggi comprimari con eleganza e grande sensibilità nei confronti delle tematiche trattate. Non si tratta di racconti retorici o banali, ma di un riuscito tentativo di offrire risposte concrete a chiunque si trovi ad avere a che fare con il bullismo; il tutto, reso ancora più piacevole grazie a differenti stili artistici, freschi e immediati.

Leggendo tra le righe di questi racconti è possibile carpire gli elementi chiave per sconfiggere il bullismo: comprensione, sia della vittima che del bullo (molto spesso ragazzi o ragazze dai trascorsi difficili, insicuri che hanno scelto la via più comoda per rivalersi della loro condizione); coraggio, ossia la volontà di rompere il muro di omertà denunciando episodi visti o subiti; coesione, come quella degli Eroi più Potenti della Terra, gli Avengers, che si uniscono per affrontare minacce che singolarmente non riuscirebbero a debellare. È così che la scuola e la famiglia devono lavorare, unite per supportare i ragazzi, infondendo in loro sicurezza e convinzione al fine di perseguire il loro obiettivo: debellare il bullismo.

In quest’ottica, la scelta di Spider-Man quale sponsor dell’iniziativa è più che azzeccata. Non solo per via del grande fascino che esercita tuttora sulle molteplici generazioni che l'hanno preso come esempio, ma soprattutto perché le sue esperienza di vita risultano essere quelle più vicine a chi è vittima di bullismo. La sua storia, segnata dalla tragica morte dello Zio Ben, funge da esempio per chi deve guardare dentro di sé alla ricerca della forza necessaria per fare qualcosa di eroico.

Molto spesso, i fumetti supereroistici vengono tacciati di essere troppo distanti dalla realtà. Se l'Arrampicamuri è sempre stato l'eroe con cui è più facile immedesimarsi, Basta bullismo rappresenta un tentativo di accorciare ulteriormente le distanze. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: questa è la lezione che Spider-Man non perde occasione di ripeterci. Docenti, alunni, genitori e amici hanno il potere per affrontare questa sfida, ma, soprattutto, la responsabilità di non lasciare da solo chi soffre. Basta bullismo, facciamo sì che non sia solo un hashtag di tendenza.

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