Spider-Man 2099 vol. 1: Giuramento di sangue, la recensione
Nonostante i trent'anni passati dall'esordio, Spider-Man 2099 risulta ancora una lettura coinvolgente, dinamica e dalla veste grafica accattivante
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Lo scorso gennaio è uscito il primo volume di una nuova collana edita da Panini Marvel Italia dedicata ai super eroi del 2099. Nata nel 1992, la linea editoriale dedicata alle versioni futuristiche dei principali personaggi della Casa delle Idee riuscì a catturare l’attenzione dei lettori per circa sei anni, prima di venire (temporaneamente) accantonata. Complice un crossover uscito lo scorso autunno negli Stati Uniti, quello che un tempo era il futuro ufficiale dell'Universo Marvel viene ora riproposto dall’editore modenese nella 2099 Collection. L’esordio spetta al personaggio portabandiera, Spider-Man 2099, con un cartonato che raccoglie i primi dieci episodi della serie scritta da Peter David per i disegni di Rick Leonardi e Kelley Jones.
Nonostante siano passati quasi ventotto anni dal suo esordio, questo primo arco narrativo di Spider-Man 2099 continua a essere una lettura divertente e appassionante che non risente eccessivamente del passare del tempo. Le tavole di Leonardi, in particolare, hanno mantenuto intatto tutto il loro fascino e ci portano a volteggiare insieme a Spidey tra i palazzoni avveniristici di Nueva York, con alle calcagna intere pattuglie dell’Occhio Pubblico.
Discorso analogo per i testi di David, che superano indenni la prova del tempo: le influenze cyberpunk sono evidenti e vengono utilizzate per trasportare in questo contesto la ricetta di Stan Lee e Steve Ditko.
Miguel non è un timido liceale quando diventa l’Uomo Ragno ma una persona più matura e determinata, certamente più arrogante rispetto a Peter Parker. Questo Spider-Man non crea immediata empatia, risultando spesso fastidioso per i modi bruschi e più in linea con gli antieroi anni Novanta; ciò nonostante, il senso di responsabilità legato all’acquisizione dei poteri lo spinge a compiere azioni di cui nemmeno lui credeva essere capace. Simpatici i siparietti tra Miguel e Lyla, l'intelligenza artificiale dalle fattezze di Marilyn Monroe che funge da tuttofare.
Ci troviamo di fronte a un volume di qualità che offre la possibilità di fruire di un ciclo di storie ancora oggi valido, capace di tenerci incollati dalla prima all’ultima pagina. Spider-Man 2099 resta dunque una lettura consigliata, nonché un ottimo esempio di quanto la mitologia ragnesca sia adattabile a svariate situazioni e ambiti.