Spider-Man #1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero della nuova serie Spider-Man, di Brian Michael Bendis e Sara Pichelli, con protagonista Miles Morales

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Una delle serie più attese dell'era All-New, All-Different Marvel ha finalmente fatto il suo esordio negli USA: stiamo parlando di Spider-Man, testata che vede coinvolto un team creativo di grande spessore, con Brian Michael Bendis impegnato ai testi e Sara Pichelli ai disegni.

Spider-Man ha per protagonista Miles Morales, colui che, prima della miniserie evento Secret Wars e la distruzione del Multiverso Marvel, era l'Uomo Ragno di Terra-1610, quella del cosiddetto Universo Ultimate. Il nuovo Spider-Man (il cui esordio fece scalpore a causa della sua etnia afro-latino-americana) raccolse il pesante testimone del defunto Peter Parker, dimostrando nel tempo di avere tutte le carte per essere un prode supereroe, nonostante la giovane età. Nel corso delle sue avventure, Miles si è scontrato con molti nemici, ha conosciuto lo Spider-Man originale di Terra-616 (oltre ai "Nuovissimi" X-Men), ha perso sua madre in una battaglia contro Venom e ha rotto con suo padre, il quale disapprovava l'esistenza stessa di eroi mascherati.

Poi è arrivata l'ultima Incursione, che ha spazzato via il suo mondo e Miles si è trovato trasportato sul terribile pianeta Battleworld, un patchwork di dimensioni creato da un onnipotente Dottor Destino. La fine della suddetta miniserie ci ha mostrato la nascita del nuovo Universo Marvel, nel quale alcuni degli eroi della realtà Ultimate si trovano ora integrati nella stessa continuity narrativa dei personaggi classici, tanto che lo stesso Morales è divenuto un membro degli All-New, All-Different Avengers, assieme a Iron Man, Capitan America (Sam Wilson), Thor (Jane Foster), Visione, Nova (Sam Alexander) e Ms. Marvel (Kamala Khan).

In Spider-Man #1, dunque, scopriamo la nuova vita del giovane ragazzo, il quale è a tutti gli effetti Spider-Man, o meglio uno Spider-Man, dato che Peter Parker è ancora l'Uomo Ragno originale, anche se impegnato in una veste più solitaria, come narrato in Amazing Spider-Man di Dan Slott e Giuseppe Camuncoli. Va precisato che questo primo numero serve davvero a gettare le basi per il futuro di questo brillante personaggio, futuro che è saldo nelle mani di coloro che lo hanno creato nel 2011.

La storia vede coinvolto Miles in una pericolosa battaglia contro un nemico molto potente quale Blackheart (Cuore Nero), figlio di Mefisto, un vero e proprio demone che riesce a sconfiggere senza troppe difficoltà i colleghi Vendicatori di Spider-Man, lasciandolo da solo ad affrontare questo scontro. In tutto questo, il nostro eroe frequenta la prestigiosa Brooklyn Visions Academy, esclusiva scuola per giovani menti geniali: come immaginabile, un elemento narrativo che potremmo definire canonico per il personaggio di Spider-Man è quello che lo vede costantemente in difficoltà nel cercare di trovare un equilibrio tra la sua vita "in borghese" e quella in costume. Riuscire a fare i compiti e andare bene a scuola può essere davvero arduo se si è impegnati un giorno sì e uno no a salvare il mondo, figurarsi poi riuscire a frequentare una ragazza...

Inoltre, va specificato come nella nuova vita editoriale di Miles vi siano anche alcuni personaggi appartenenti alla sua precedente, apparentemente scomparsi con la distruzione della sua Terra: sono presenti infatti il padre Jefferson Davis, il suo migliore amico Gankee Lee, ma soprattutto la madre, Rio Morales, misteriosamente tornata dal mondo dei morti. Conoscendo Bendis, siamo sicuri che il mistero dietro questa "resurrezione" ci terrà sulle spine a lungo.

Da anni, oramai, Brian Michael Bendis è una sicurezza per il mondo dei fumetti Marvel, e anche in questa nuova era è coinvolto in prima linea come uno dei più importanti "architetti" di questo nuovo universo narrativo, gestendo infatti entrambe le testate con protagonista Iron Man (Invincible Iron Man e International Iron Man), vera e propria punta di diamante dell'All-New, All-Different Marvel (grazie, Robert Downey Jr.). Inoltre, lo sceneggiatore è impegnato ai testi dello Spider-Man Ultimate, personaggio, anzi personaggi, che ha creato lui stesso. Non sorprende, dunque, che sia stato chiamato a scrivere anche Spider-Man, come non sorprende che lo stia facendo molto bene. La "formula Bendis" è ormai nota, e funziona sempre: storie molto fresche e dinamiche, caratterizzate da un registro pop, e imbastite su dialoghi originali e divertenti e su un'attenta caratterizzazione della psiche e della sfera emotiva dei protagonisti. Anche in questa nuova serie, quindi, sembrano esserci tutti gli elementi di questa ricetta vincente e mai stantia.

Se poi a tutto questo si aggiungono gli spettacolari disegni della "nostra" Sara Pichelli, il risultato è garantito. L'artista è oramai una delle più note e apprezzate della Casa delle Idee e in Spider-Man #1 dà ulteriore conferma del suo incredibile talento: le tavole di questo albo sono una più spettacolare dell'altra, sia nelle parti principalmente imbastite sui dialoghi, sia in quelle dove è l'azione a fare da padrona. La cura e il realismo che la Pichelli riesce a infondere nei protagonisti di Spider-Man, l'attenzione ai particolari delle architetture newyorkesi e dei costumi dei protagonisti, la straordinaria capacità nel saper "costruire" la pagina sempre in maniera diversa e vincente rendono la grafica di questo fumetto, semplicemente, meravigliosa.

Lunga (nuova) vita, dunque, a Miles Morales, Spider-Man: siamo sicuri che questa serie saprà divertirci e sorprenderci ancora, e ancora, e ancora.

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