Spider-Gwen 15, la recensione
Abbiamo recensito il numero 15 di Spider-Gwen, contenente gli ultimi due capitoli di Seduti sotto le stelle
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
I due Tessiragnatele sono impegnati in un viaggio interdimensionale alla ricerca di Jefferson Davies: il padre di Miles è infatti un agente dello S.H.I.E.L.D. recentemente reintegrato che, durante una missione, è scomparso senza lasciare traccia di sé. Grazie a un orologio capace di teletrasportarlo attraverso le dimensioni parallele, Spider-Man ha incrociato il suo cammino con quello di Gwen e della versione malvagia di suo papà: il Jefferson Davies di Terra-65, noto come lo Scorpione.
Nella stanza dei bottoni di Seduti sotto le stelle troviamo gli sceneggiatori delle rispettive serie, Brian Michael Bendis (Spider-Man) e Jason Latour (Spider-Gwen), coadiuvati dagli artisti Sara Pichelli e Robbi Rodriguez.
Lo sviluppo circolare è senza dubbio il limite di questo piccolo evento. Spider-Men, la miniserie in cui Peter Parker incontrava per la prima volta Miles Morales, rappresentava un punto di snodo per la crescita e l’accettazione da parte del secondo del suo ruolo di Arrampicamuri. Seduti sotto le stelle non riesce a essere ugualmente incisivo, rappresentando una piacevole lettura ma certamente non memorabile. Sia chiaro: il risultato finale è senza dubbio più che positivo e il tono leggero e scanzonato del crossover permette una fruizione immediata e godibile; resta però l'impressione che il tutto avrebbe dovuto portare a sviluppi decisamente più rilevanti.
Sempre superba, invece, la prova offerta dai due disegnatori all'opera: eccellente la capacità dell’artista nostrana nel dare forma alle diverse dimensioni visitate da Miles e Gwen imprimendo al contempo grande espressività a volti e a corpi, anche nelle fasi più concitate; originali le inquadrature e il montaggio della tavola utilizzati da Rodriguez per esaltare la componente emozionale, soprattutto nelle battute finali.
Il futuro per i due giovani eroi non può che essere roseo: le rispettive caratterizzazioni intercettano i favori del pubblico più giovane ma riescono anche a catturare l’interesse dei lettori di vecchia data grazie allo spirito affine alle primigenie avventure ideate da Stan Lee e Steve Ditko. Seduti sotto le Stelle è il fulgido esempio del grande potenziale insito nei due personaggi ma, proprio come Ganke, siamo rimasti un po' interdetti dall'epilogo.
Tra continui richiami alla cultura pop - come le serie televisive I Jefferson (The Jeffersons) o la più recente Rick & Morty - non manca una profetica ambientazione in una città che ricorda Metropolis, teatro delle avventure di Superman, quasi a presagire l'imminente passaggio di Bendis alla DC Comics...