Spider-Geddon - La vendetta del Ragnoverso, la recensione
Spider-Geddon è un evento che scivola via senza lasciare traccia nella grande mitologia di Spider-Man
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Tocca nuovamente alla squadra multidimensionale di Arrampicamuri opporsi alla minaccia degli Eredi, sulle pagine di Spider-Geddon, miniserie in sei parti (compreso un numero #0) che può essere considerata la naturale prosecuzione del precedente evento Ragnoverso.
In cabina di regia ritroviamo Christos Gage, che già aveva firmato Ragnoverso insieme a Slott, il quale ha dato il suo contributo al nuovo soggetto, pur essendo parecchio impegnato su Fantastic Four e Tony Stark: Iron Man. Sin dalle prime battute, però, la saga risulta fin troppo simile all’originale: tutto procede seguendo uno schema basato sull’esaltazione dello strapotere degli Eredi, con la conseguente caduta di qualche volto noto. Nel frattempo, tra siparietti comici e confronti a muso duro, vediamo Uomini e Donne Ragno mettere insieme un piano che arresti l’avanzata dei vampiri.
Attorno a queste figure chiave ruotano vecchie e nuove conoscenze, in un canovaccio che è stato ripreso e rielaborato molto meglio dalla serie animata Ultimate Spider-Man e dal film Premio Oscar Spider-Man: Un nuovo universo. Venendo meno l'effetto sorpresa, la vicenda appare prevedibile, tanto che non rammentiamo colpi di scena che ci abbiano lasciato a bocca aperta. La condizione di precarietà vissuta dagli eroi ragneschi viene inoltre mortificata da dialoghi poco incisivi che vanno a smorzare la tensione. La sola componente action non può sostenere le sorti del soggetto, anche perché il tutto porta a una risoluzione non così d'impatto ed eccessivamente legata ai tie-in. In tal senso, è emblematica la didascalia “Più tardi”, che ci priva dei concitati attimi finali della battaglia per proiettarci nelle tavole conclusive.
Una non ottimale gestione dei tanti comprimari sortisce l’effetto di ridurli a semplici comparse, e dispiace dover constatare che i personaggi qui introdotti – come l'Uomo Ragno di Terra-1048, ispirato al protagonista del videogame Marvel's Spider-Man, e quello di Terra-51778, apparso per la prima volta in un serial giapponese live action degli anni 80 – non acquisiscano il peso necessario per risollevare le sorti di questo evento, che scorre senza lasciare traccia nella grande mitologia dell'eroe Marvel.
Le frenetiche sequenze di Spider-Geddon - La vendetta del Ragnoverso, dal taglio cinematografico e spesso rese a tutta pagina, sono però ben realizzate del team di disegnatori: splendida la prova di Clayton Crain, forte di uno stile esplosivo che esalta la dinamicità del Ragno videoludico, e di Jorge Molina, in grado di ricreare le suggestioni del grande Olivier Coipel, artista che ha saputo rendere Spider-Verse uno spettacolo per gli occhi.
Abbiamo menzionato prima i diversi tie-in dell’evento, tutti contenuti negli spillati di Amazing Spider-Man editi da Panini Marvel Italia: alcuni di questi si limitano a presentare vecchi e nuovi Spider-tizi tramite letture leggere e in alcuni casi inconsistenti (Edge of Spider-Geddon, Vault of Spiders); in altri casi, abbiamo a che fare con miniserie ben strutturate che concorrono ad ampliare la storia portante (Spider-Geddon: Spider-Girls, Spider-Force); infine, negli interessanti archi narrativi delle serie Spider-Gwen: Ghost-Spider e Peter Parker: The Spectacular Spider-Man riviviamo l'evento con gli occhi dei due personaggi - sorprendentemente - rimasti un po’ ai margini nella vicenda.
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