Speciale Le Storie 3: Klon, la recensione

Mastantuono scrive, disegna e colora Klon, terzo speciale a colori de Le Storie: un racconto di fantascienza ambientato nella Roma del futuro...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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La responsabilità del terzo speciale estivo della testata Bonelli Le Storie è interamente in mano a Corrado Mastantuono, che ha realizzato soggetto, sceneggiatura, disegni e colorazione di Klon. L'autore romano imbastisce una storia di fantascienza ambientata in un contesto originale che cattura rapidamente l'interesse del lettore: la vicenda infatti si svolge a Roma nel 2.072, un futuro non troppo distante che ci permette di riconoscere ancora il nostro mondo, sottoposto ad alcuni cambiamenti. Non sono i veicoli che circolano sulle strade o l'abbigliamento delle persone l'elemento più importante, ma la tecnologia genetica al centro di alcuni importanti esperimenti...

Il protagonista è Rocco Basile, un programmatore che conduce una vita noiosa; ovviamente la sua routine viene sconvolta quando - durante un intervento negli uffici del ministero della sanità - viene coinvolto in un violento omicidio che lo costringe a una rocambolesca fuga. Rocco diventa così un testimone del fatto, ma un po' alla volta alcuni elementi inizieranno a farsi confusi e i ricordi sembrano non avere più alcun riscontro nella realtà. Cosa sta succedendo realmente? Sono forse tornati gli episodi di schizofrenia di cui aveva già sofferto in passato o è in corso una cospirazione globale che lo coinvolge?

Il soggetto della storia è interessante, ma fatica a ingranare: la parte iniziale non riesce a presentare al meglio il protagonista: anche se seguiamo la sua vicenda si fatica a empatizzare con lui, non conoscendo molto del suo carattere o del suo passato. Nonostante ciò, appena il mistero entra nel vivo la trama diventa intrigante, anche se è minata da passaggi noiosi; questo dipende forse da una sceneggiatura che ricorre eccessivamente alle didascalie con i pensieri del protagonista, ragionamenti freddi e verbosi, al punto da apparire quasi innaturali. Una parte dei lettori potrà inoltre rimanere delusa dalla risoluzione finale del mistero, che appare come la variazione di uno dei colpi di scena più famosi del cinema di fantascienza.

Graficamente i disegni di Mastantuono sono di alta qualità, ma si ha la sensazione che qualcosa non funzioni. Molto probabilmente il problema è legato alla colorazione fredda, che nella maggior parte dei casi non valorizza le chine del fumettista, come si può constatare andando a confrontare le tavole definitive con le versioni in bianco e nero mostrate in anteprima qualche mese fa. La copia che abbiamo letto aveva anche un fastidioso difetto che inficiava non poco il comparto visivo, con alcune tavole stampate leggermente "sfasate", risultando piuttosto sfocate e nettamente peggiori delle pagine più nitide.

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