Speciale Julia 1: Il caso del convegno insanguinato, la recensione

L'agosto policromatico di Sergio Bonelli Editore si apre con Julia e il suo albo Speciale: il primo dedicato alla criminologa di Giancarlo Berardi

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

L'agosto policromatico di Sergio Bonelli Editore si apre con l'albo di Julia, primo due volte tanto. Lo è in senso cronologico perché precede gli appuntamenti ormai consueti di Color Zagor, Color Tex e Dylan Dog Color Fest, ma soprattutto perché a buon diritto anche la deliziosa criminologa si conquista la prestigiosa collana degli Speciali, riservata ai personaggi più amati e seguiti della casa editrice milanese.

Il caso del convegno insanguinato che vede come di consueto il creatore della serie Giancarlo Berardi al soggetto e Maurizio Mantero alla sceneggiatura, è ambientato durante la giovinezza di Julia, mentre è ancora una promettente studentessa universitaria. Le sue qualità sono tali da conquistarsi la stima del suo relatore di tesi, il professor Raymond Cross e un suo invito ad accompagnarlo come assistente in quello che diverrà il luogo del delitto della storia, l'amena cittadina di Cape Cod.

Lì si svolge un'importante seminario di criminologia che riunisce i migliori esperti degli Stati Uniti d'America. L'austerità e i tecnicismi del clima accademico di giorno, contrapposti al relax e ai pettegolezzi della sera, sono squarciati dall'assassinio di un docente, amico di Cross, Henry Chaplan. Quella che si stava prospettando quasi una vacanza per Julia, si trasforma in uno stage sul campo. Solo lei non ha mai avuto alcuna relazione con la vittima e dunque alcun movente per compiere l'omicidio, mentre tutti gli altri ospiti del congresso sono potenziali colpevoli. Julia inizia così le indagini supportando il capo della polizia locale, la tosta tenente Clark.

La trama si sviluppa e si fa in seguito più complessa, arricchendosi di diversi colpi di scena, mediati sapientemente da gustosi intermezzi, su cui spicca il rapporto della protagonista con il proprio docente, verso il quale da tempo nutre un sentimento che va ben oltre la considerazione professionale.

Il caso del convegno insanguinato è un avvincente giallo decisamente dal taglio classico, alla Agatha Christie o sulla falsariga della fortunatissima serie televisiva La signora in giallo (Murder, She Wrote, 1984). Berardi e Mantero imprimono un certo ritmo alla tavola che non perde mai tono nonostante gli innumerevoli stacchi, come quello breve e delizioso che coinvolge la sorella Norma, il viaggio in auto con Cross o ancora l'incubo notturno.

I dialoghi sono un altro elemento distintivo del volume che accrescono ancor più la godibilità delle pagine realizzate in modo impeccabile da Antonio Marinetti, superlativo nei primi piani, nella caratterizzazione degli innumerevoli comprimari e delle figure secondarie. Ottima inoltre la prova di Arianna Florean; i suoi colori netti ma delicati sono eleganti e armoniosi come la nostra beniamina.

Continua a leggere su BadTaste