Speciale Brendon 13: La mappa delle stelle, la recensione
La mappa delle stelle è il 13° Speciale di Brendon e presenta uno spettacolare crossover con Morgan Lost
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Con l'originalità che contraddistingue lo scrittore torinese, questo crossover è incentrato su alcuni dei nemici dei protagonisti. L'espediente per poter far incontrare due dimensioni spazio-temporali incompatibili tra loro non è certamente innovativo, ma lo diventa nel momento in cui la curiosità su cui ruota l'intera vicenda è il fatto che i rispettivi villain di Brendon e Morgan Lost si ritrovino proiettati gli uni nella realtà degli altri.
La spiegazione è celata nel titolo del volume, e i nostri due beniamini dovranno trovarla indagando e gettandosi alla caccia di implacabili assassini. Sono tuttavia abituati a fronteggiare folli e psicopatici; anche da un punto di vista logico ed estetico i villain di Brendon non sfigurano, né risultano alieni nel mondo di Morgan Lost, e così pure vale il contrario.
I due mondi sono distinti con chiarezza grafica dall'eccellente lavoro cromatico di Arancia Studio: il bianco, rosso e nero relativo a Morgan Lost e l'intera tavolozza per Brendon. Questo spettacolo visivo amplifica la bellezza delle tavole di un maestro del chiaroscuro come Giovanni Freghieri, che ci restituisce sotto una luce inattesa il fascino del suo tratto così elegante e sensuale.
Come gli interpreti principali dell'episodio, due sono le ciliegine sulla torta: il delizioso frontespizio di Lola Airaghi e l'evocativa copertina di Fabrizio De Tommaso.