Special K, la recensione

Abbiamo recensito per voi Special K, di Simon Hanselmann, edito in Italia da Coconino Press

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Special K, anteprima 01

Il Fumetto underground è per sua natura qualcosa che va a contrapporsi al mainstream, ovvero a ciò che viene riconosciuto universalmente come adatto a un vastissimo tipo di pubblico. Per questo motivo, il linguaggio e i contenuti proposti da chi sceglie una strada diversa dai canali ufficiali di diffusione saranno per forza di cose più ricercati, di rottura e meno digeribili da un gran numero di lettori.

Simon Hanselmann è uno degli autori più affermati all'interno del grande calderone del Fumetto controtendenza. Dopo aver debuttato in Italia con Megahex grazie a Coconino Press, il fumettista torna sugli scaffali nostrani con Special K proposto dalla stessa casa editrice.

Nel volume sono raccolte le avventure di Megg la strega, Mogg il gatto, di Gufo e del selvaggio Lupo Mannaro Jones pubblicate originariamente da Am-Book. I quattro sono una banda di amici che vivono in periferia, tra droghe casalinghe e gli scarti della società, al centro di esperienze al limite della comprensione e della decenza.

Hanselmann racconta ogni cosa senza alcun filtro. Dalle problematiche quotidiane di ogni coppia che fatica a riconoscersi tale ai drammi personali più cupi, passando per gli scherzi di cattivo gusto e la depressione più nera. Il fumettista australiano riversa su carta in modo bulimico una marea di idee più disparate, apparentemente senza alcuna soluzione di continuità, mantenendo l'unica coerenza nello stile di disegno e nella gestione della tavola, dove vignette dalle geometrie perfette vengono reiterate in modo ossessivo, come fossero giornate tutte uguali.

Special K, anteprima 02

I colori scelti dall'autore sono acidi e marci, proprio come le vite dei suoi protagonisti. Ogni fotografia dei singoli momenti della vita dei personaggi mostra molto spesso i loro visi, con i corpi che vengono mostrati solo nelle sequenze in cui compiono qualche azione.

La narrazione, a cavallo tra il nonsense e il flusso di coscienza, è probabilmente una delle sfide più ostiche per un lettore non avvezzo a questo genere di linguaggio, mentre potrebbe rappresentare un'esperienza incredibile per chi vive quell'anormalità allucinata ogni giorno della sua vita. L'introspezione e il proprio vissuto sono dunque fattori fondamentali per apprezzare l'opera di Hanselmann, in grado di raccontare tutto e il contrario di tutto nello spazio di poche tavole.

Tra streghe, bestie, animali antropomorfi e il tedio della periferia suburbana si cela sicuramente qualche piccola perla di bellezza e verità, circondata però da contenuti decisamente meno interessanti. Special K è una nutrita raccolta di alti e bassi, di furore e noia, in un'altalena continua che in un momento sembra cullare il lettore e nel successivo lo colpisce allo stomaco, ma che per buona parte del tempo lo fa assistere in modo indifferente a un'esperienza che può far perdere la voglia di andare fino in fondo.

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