Spawn 150, la recensione

Abbiamo recensito per voi il celebrativo numero 150 di Spawn, pubblicato da Panini Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Spawn #279, anteprima 01

In alto i calici, brindiamo all'importantissimo traguardo raggiunto da Spawn: sono centocinquanta, infatti, i numeri della serie italiana dedicata alla progenie infernale creata da Todd McFarlane nel 1992. Per celebrare l’evento, Panini Comics ha affiancato al quarto e al quinto capitolo di Dark Horror due contenuti speciali che non mancheranno di far felici i fan del personaggio.

Come sa chi segue la serie regolare, Cyan – figlia di Wanda e Terry Fitzgerald – è da tempo finita nel mirino del Frantumatore di anime. Dopo essere riuscita a salvarla dal folle attacco, Spawn ha deciso di proteggere la ragazza portandola in una località sicura, in Giappone, grazie anche al determinante aiuto del detective Twitch. Quello che Al Simmons non poteva prevedere, però, era la presenza di agenti dell’ombra che operano in territorio nipponico, generando morte e caos e ingaggiando un’aspra battaglia con la mafia locale.

Dopo aver ritrovato completamente i suoi poteri, per il Nostro si prospetta inoltre una nuova sfida contro un gruppo di angeli rimasti bloccati sulla Terra: doveva essere una soluzione per tenere celata Cyan alle forze del male, ma la scelta operata da Al è risultata controproducente e ha messo la giovane in condizioni ancor più critiche, esponendo anche chi le sta accanto a rischi letali.

Lo storyarc imbastito dal team creativo composto da Darragh Savage (testi) e Jason Shawn Alexander (testi e disegni) riporta il personaggio in una dimensione mistica decisamente più accattivante e vicina allo spirito originario. I due rimettono sotto i riflettori l’eterno scontro tra bene e male, la guerra tra angeli e demoni che ha incontrovertibilmente segnato le prime fasi della vita dell’Hellspawn. La vicenda narrata da Savage e Alexander, inoltre, è calata in un contesto estremamente violento e realistico, aspetto che conferisce alla componente orrorifica del racconto una viva preminenza.

Spawn #279, anteprima 02

Le atmosfere da J-horror sono rese in maniera pregevole dall’artista americano che, con il suo stile sintetico arricchito da tinte piatte e china sporca riesce a catturare i toni opprimenti e claustrofobici della storia. Dark Horror – è proprio il caso di dirlo: nomen omen – mostra i primi segnali di ripresa rispetto alle precedenti deboli gestioni. La centralità di tematiche mistiche, le drammatiche vicende familiari, la giusta dose di mistero e i toni da thriller-horror hanno rappresentato per anni i punti di forza del personaggio, e ora tornano ad affacciarsi su queste pagine. Aspettiamo le prossime uscite, ma la sensazione è quella di trovarsi sulla strada giusta.

Terminata la lettura dello storyarc portante è tempo di celebrare il protagonista con le cruente gesta di Spawn ammazza tutti, un divertente one-shot pubblicato nell’agosto del 2016 negli Stati Uniti. Recatosi al Comic-Con International di San Diego per parlare del suo prossimo film, Spawn – scambiato per uno dei tanti cosplayer accorsi alla convention – uccide tutti. Letteralmente. I toni leggeri e i tanti riferimenti alla cultura pop rendono Spawn Kills Everyone una lettura piacevole e dissacrante, con lo stile cartoony di J.J. Kirby che smorza e depotenzia le sequenze più splatter.

Decisamente più celebrativo, infine, l'episodio posto in chiusura del brossurato. Spawn #1 25th Anniversary Director’s Cut ci fa rivivere le emozioni dell’esordio del personaggio con la riproposizione del primo, leggendario numero della serie, impreziosito dagli interventi di McFarlane, che commenta ogni singola pagina. Privi dei colori, i disegni dell’artista canadese vengono mostrati in tutta la loro straordinaria bellezza. Tavole di grande pregio in cui l’esplosività del tratto si sposa con un'estetica gotico-decadente di notevole impatto, dando così il via a un’epopea che vive ancora oggi.

Spawn 150 è un albo che tra promettenti sviluppi futuri, amarcord e divertenti parentesi ci restituisce un personaggio desideroso di tornare alla ribalta. Non è il mio posto. Non qui. Non adesso. Chissà, caro vecchio Spawn, che non sia davvero tornato a essere questo il tuo posto, il tuo tempo. Auguri!

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