Space Hulk: Tactics, la più fedele trasposizione dello storico gioco da tavolo – Recensione

Space Hulk: Tactics ripropone la leggendaria esperienza da tavolo dello Space Hulk originale, in uno strategico a turni di qualità

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Cyanide Studio ha molta confidenza con il mondo di Warhammer, tra lo sviluppo dei due Blood Bowl e soprattutto di Space Hulk: Deathwing non potevano che essere loro a occuparsi di Space Hulk: Tactics. Si tratta della trasposizione videoludica di uno dei giochi da tavolo più apprezzati di sempre dalla community dei giocatori di Warhammer 40K perché all’epoca della prima uscita, 1989, fu la prima rappresentazione nel mondo dei boardgame classici del wargame originale, una incursione riuscitissima per regolamento e design.

Space Hulk: Tactics nasce quindi con l’intenzione di essere il vero ed unico esponente videoludico del gioco da tavolo, per quanto riguarda la fedeltà all’originale e per completezza in termini di regolamento ed esperienza. Questo significa che, nonostante il pensiero ci ingolosisca, non siamo di fronte ad un clone di X-COM con l’ambientazione futuristica di Warhammer 40K.

I personaggi si muovono, attaccano e fanno altre cose utilizzando punti azione, si spostano per la mappa tramite delle caselle, le missioni si svolgono a turni. Inutile specificare che si tratta quindi di un’esperienza molto cerebrale, ragionata, da affrontare con calma. Anche perché la difficoltà è elevatissima, e cominciare a muoversi a casaccio con la speranza di uccidere qualche Genestealer significa dire addio allo Space Marine di turno. Gli spazi sono claustrofobici ed i movimenti dei soldati limitati, mentre gli alieni sono velocissimi e tremendamente letali nel corpo a corpo. Questo genera una inevitabile tensione, vero punto forte del gameplay, ogni scelta diventa misurata e pesante, persino l’idea di sacrificare alleati per raggiungere la vittoria è più che accettabile.

[caption id="attachment_189997" align="aligncenter" width="1280"]Space Hulk: Tactics Armature giganti e spazi stretti non vanno d'accordo[/caption]

Questa volontà di creare un’esperienza sul filo del rasoio fa sì che, a volte, Space Hulk: Tactics possa risultare frustrante. Bisogna essere dei fini strateghi per riuscire a superare alcune missioni, sfruttare qualsiasi elemento a favore dell’ambiente e prendere da ogni circostanza il meglio possibile. Alcune missioni saranno in grado di lasciarvi col fiato in gola fino alla vittoria, o sconfitta.

"Bisogna essere dei fini strateghi per riuscire a superare alcune missioni, sfruttare qualsiasi elemento a favore dell’ambiente e prendere da ogni circostanza il meglio possibile"Space Hulk: Tactics offre due campagne, nei panni dei Blood Angels (una delle legioni degli Space Marine) o dei Genestealer. Entrambe le fazioni si ritroveranno nei meandri del Forsaken Doom, una fortezza spaziale, lo Space Hulk del titolo, che vaga da millenni disperso nell’oscurità dell’universo e che contiene segreti ed antichi manufatti. A questo proposito, Cyanide Studio riesce perfettamente ed interamente a riproporre il fascino dell’ambientazione di Warhammer 40K, sia con una narrazione perfettamente in tema con i toni oscuri e cupi delle avventure del futuro di Games Workshop, ma soprattutto per quanto riguarda la messa in scena. La cura per i dettagli estetici, dei personaggi e delle ambientazioni, fa di Space Hulk: Tactics uno dei migliori titoli legati al franchise.

Le campagne si alternano quindi su diverse missioni, in cui bisognerà gestire l’esplorazione dello Space Hulk e, ovviamente, ritrovarsi ad affrontare orde di nemici. Si può dedicare del tempo alla ricerca di oggetti utili, ma con il rischio che nel mentre i Genestealer si compattino, e quindi di affrontare quindi più alieni una volta avanzati. A volte capiterà anche di poter scegliere di lasciare indietro un compagno ad affrontare una situazione spinosa, mentre il gruppo avanzerà per la strada principale senza perdere tempo. Le risorse trovare in giro per l’enorme aeronave serviranno poi per potenziare l’equipaggiamento, e quindi la capacità offensiva e difensiva, dei Blood Angels.

[caption id="attachment_189996" align="aligncenter" width="1280"]Space Hulk: Tactics screenshot Gli Space Marine hanno diverse specializzazioni e peculiarità[/caption]

Al contrario, la campagna dedicata agli alieni è molto più lineare e meno stratificata. Un po’ ha senso, perché in fondo i Genestealer non hanno di certo la stessa complessità tecnica e strategica di un manipolo di Space Marine, ma allo stesso tempo le missioni nei loro panni risulteranno inevitabilmente più noiose. Nei panni dei soldati spaziali, infatti, capita di avere obiettivi di missione abbastanza diversi, che possono variare dall’eliminazione di tutti i nemici fino alla necessità di presidiare un luogo oppure piazzare degli esplosivi in un punto.

È possibile giocare online, ma soprattutto divertirsi con un curatissimo editor di scenari che farà la gioia degli appassionati. Ci sono moltissime opzioni tra le quali scegliere e, una volta tanto, non siamo di fronte all’ennesima modalità messa lì, tanto per. Un elemento che non fa che aumentare l’attrattiva e la longevità di Space Hulk: Tactics, che grazie ad una vasta serie di particolari da tenere in mente durante le partite (non ultimo l’interazione con l’ambiente, tra porte da aprire e macchinari da attivare) e ad un'esperienza ricca, profonda e affascinante rende pienamente giustizia alla sua sua ispirazione.

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