South Park: Scontri Di-Retti, la più scorretta parodia del supereroismo - Recensione
Una nuova avventura ruolistica per i personaggi di Trey Parker e Matt Stone: la recensione di South Park: Scontri Di-Retti
South Park: Il bastone della verità, nell’ormai lontano 2014, riuscì nel difficilissimo compito di trovare un compromesso sensato fra la potenza sarcastisca, sociale ed estetica del cartoon di culto e le necessità di qualunque videogame. Ne uscì un gioco di ruolo sui generis, evidente parodia di The Elder Scrolls V: Skyrim e affini, che riusciva però a distinguersi per un sistema di combattimento non scontato e la fedeltà al materiale di base. Trey Parker e Matt Stone, gli autori di South Park, sono due videogiocatori appassionati e non a caso si fidarono di Obsidian Entertainment, blasonatissimo team dietro Neverwinter Nights 2 e, più recentemente, il bellissimo Pillars of Eternity. Ubisoft San Francisco, cui è stato affidato questo sequel Di-Retto (il gioco di parole era facile, ma cosa volete farci?), ha ben pensato di costruire una nuova avventura basandosi sul solido gameplay del primo episodio, limitandosi a qualche aggiornamento di contorno, senza andare però a modificare le fondamenta del gioco.
South Park: Scontri Di-Retti si ambienta immediamente dopo Il bastone della verità e, stavolta, vede i nostri bambini preferiti impegnati in uno scontro fra supereroi e supercattivi, andando alla ricerca dei gatti che, misteriosamente, stanno scomparendo da tutta la cittadina. La trama è sufficientemente metaironica, autoreferenziale e dissacrante ma, ovviamente, non ha senso scendere troppo nei dettagli qui: vi basti sapere che se apprezzate l’umorismo di Parker & Stone ne troverete in quantità industriali.
Sul fronte ludico Ubisoft San Francisco ci propone un South Park in cui sono arrivati i social network, gli smarthphone e, in generale, gli abitanti hanno vissuto la rivoluzione del web 2.0. Per questo motivo uno dei nostri compiti principali sarà tenere alta la nostra reputazione online, con frequenti selfie (meglio se assieme a personaggi cool), vestendo sempre gli oggetti e i costumi più alla moda e facendo attenzione allo stato d’animo espresso online dai nostri concittadini. Sul fronte più squisitamente ludico siamo ancora di fronte a un classico gioco di ruolo a turni nel quale i nostri (super)eroi si troveranno a fronteggiare i nemici più astrusi, dagli altri bambini, fino a barboni, poliziotti, vampiri e, tanto per cambiare, un paio di cameo che faranno la gioia degli appassionati dello show.
[caption id="attachment_178951" align="aligncenter" width="1280"] Chiamali supereroi[/caption]
Nel complesso però questo sequel è un gioco onesto, ampiamente godibile e, strano a dirsi, molto più profondo, interessante e vario di buona parte dei giochi di ruolo "seri" attualmente in circolazione. Nel 2014 la forza innovatrice e dissacrate del primo capitolo l’aveva spinto di forza nella lista dei potenziali giochi dell’anno, a questo giro le ambizioni sono forse appena più modeste ma South Park: Scontri Di-Retti rimane un gioco di assoluto pregio, nonché l’ennesima conferma che per fare dei buoni tie-in non basta essere grandi game designer o grandi creativi. Serve un’unione virtuosa di entrambi i mondi.