Le Sorelle Perfette, la recensione
Molto più di una commedia, Le Sorelle Perfette è un punto di arrivo per Tina Fey e Amy Poelher che incrocia il party movie reinventato da Project X
Le Sorelle Perfette, come si capisce, non è quindi solo un film con Tina Fey e Amy Poelher è un punto di arrivo (uno dei molti) della piena espressione di quel mondo comico che con fatica sta arrivando nelle sale (specie italiane) ma che costituisce una delle più vivaci novità nel panorama.
Che l’opera fosse ambiziosa lo si poteva intuire già dalla sua struttura. Con una decisione e una precisione invidiabili Le Sorelle Perfette si divide infatti in due. Nella prima metà vengono introdotte le protagoniste, prima separatamente e successivamente insieme, una è donna crocerossina (effettivamente) sempre preoccupata per il prossimo, l’altra un’irresponsabile con figlia più matura di lei e senza un chiaro obiettivo nella vita. La prima interazione delle sue sorelle in auto è in questo senso perfetta, le due si completano e quello è l’obiettivo di ogni interazione comica. Non si tratta solo far ridere ma di portare avanti il senso del film costruendo gag che arriveranno più avanti, quando sarà servito il piatto forte. Il problema delle due infatti è che i genitori intendono vendere la casa in cui sono cresciute, quella in cui hanno tutti i ricordi e, in un eccesso di nostalgia e desiderio di rivivere la loro adolescenza, le due radunano gli amici di una volta (tramite Facebook) e per un’ultima grande festa in cui però nessuno si dimostrerà pronto ad esagerare come un tempo. Almeno fino a che non arrivano le droghe.
È qui che Jason Moore dimostra il controllo maggiore nel dosare gag lungo tutta la durata dell’evento. Il film sembra non finire mai le idee comiche senza ripetersi, bilanciando tempi e ritmi magistralmente (la parte con il carrillon, comicamente calma e silenziosa, poteva uccidere il ritmo invece è una digressione esilarante).
Detto in parole povere è commedia ben scritta, ben diretta e ben interpretata che come sempre quando sì incrociano queste tre condizioni riesce a dire molto più di quel che è scritto in sceneggiatura. Detto con un po’ più di coraggio è la commedia americana moderna come dovrebbe essere.