Sons of Anarchy 7x02 "Toil and Till": la recensione

Secondo episodio non eccezionale per Sons of Anarchy: sale la tensione nella serie FX

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Spoiler Alert
“Jax Teller is formidable, as smart as he is dangerous”

Ma lo è ancora? Oppure i sentimenti di rabbia e vendetta hanno completamente preso il sopravvento sul freddo e razionale leader delle ultime stagioni? Unser sembra non avere dubbi, mentre mette in guarda il nuovo sceriffo Althea Jarry, ma non ha il quadro completo degli eventi. Nessuno, tranne lo spettatore, sa completamente cosa sta accadendo. E questa caratteristica, in realtà abbastanza comune nelle storie, è sempre stato qualcosa su cui la scrittura di Sons of Anarchy ha giocato parecchio. La nostra consapevolezza dei tradimenti, delle uccisioni, dei sensi di colpa nascosti dei personaggi, e la tensione che cresce all'avvicinarsi alla verità.

Perché qui il non sapere può fare la differenza tra la vita e la morte. Di tutti i segreti celati fino a questo momento, quello tenuto da Gemma e Juice rischia di essere – e probabilmente lo sarà – il più distruttivo di tutti. Lo è nel momento in cui sta divorando il club dall'interno, spingendo un sempre più ostinato, e forse miope, Jax verso una guerra tra bande. Per mano sua Lin dovrà morire lentamente e dolorosamente per qualcosa che non ha commesso, e i suoi fratelli del SAMCRO rimarranno a guardare. Già si contano i morti all'interno: Jury, il presidente dell'Indian Hill, ha perso qualcuno di molto caro, e un'imperdonabile leggerezza ricondurrà il fatto ai Sons.

Abbiamo visto due episodi non eccezionali. Di preparazione sicuramente, ma non è questo il problema (fossero tutti così adrenalinici gli episodi di transizione). Il problema maggiore rischia di essere il contraddittorio rapporto tra il club e il suo presidente. Quante volte abbiamo sentito ripetere le parole: "lo sto facendo per il club"? Questo astratto agglomerato di fratelli, amici, compagni, quest'idea tanto astratta eppure così concreta nei suoi effetti e nel male che ha provocato. Ora, al di là delle parole spese, sembra che qualcosa si sia capovolto: il club diventa lo strumento, la maschera da indossare per una vendetta personale. Aver massacrato il povero cinese nella scorsa puntata sembra non aver placato la rabbia di Jax, ma anzi l'ha stimolata. C'è tanto rifiuto, quasi insofferenza, nel suo sguardo ogni volta che qualcuno prova a fargli le condoglianze per la morte di Tara. E dietro quello sguardo qualcosa di indecifrabile.

Fare un passo indietro nella gestione del club, dopo tutti i discorsi spesi nell'ultima stagione, non è il massimo. Ma può anche andar bene, in fondo il protagonista ormai non ha più niente da perdere. Il fastidio arriva nel momento in cui delle figure che abbiamo imparato a considerare come forti e dotate del giusto individualismo come Tig, Bobby e Chibs seguono queste direttive senza porsi troppe domande. Se il club è un'idea astratta e può quindi diventare uno strumento, le persone che lo compongono non dovrebbero lasciarsi trascinare così.

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