Sons of Anarchy 7x02 "Toil and Till": la recensione
Secondo episodio non eccezionale per Sons of Anarchy: sale la tensione nella serie FX
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Ma lo è ancora? Oppure i sentimenti di rabbia e vendetta hanno completamente preso il sopravvento sul freddo e razionale leader delle ultime stagioni? Unser sembra non avere dubbi, mentre mette in guarda il nuovo sceriffo Althea Jarry, ma non ha il quadro completo degli eventi. Nessuno, tranne lo spettatore, sa completamente cosa sta accadendo. E questa caratteristica, in realtà abbastanza comune nelle storie, è sempre stato qualcosa su cui la scrittura di Sons of Anarchy ha giocato parecchio. La nostra consapevolezza dei tradimenti, delle uccisioni, dei sensi di colpa nascosti dei personaggi, e la tensione che cresce all'avvicinarsi alla verità.
Abbiamo visto due episodi non eccezionali. Di preparazione sicuramente, ma non è questo il problema (fossero tutti così adrenalinici gli episodi di transizione). Il problema maggiore rischia di essere il contraddittorio rapporto tra il club e il suo presidente. Quante volte abbiamo sentito ripetere le parole: "lo sto facendo per il club"? Questo astratto agglomerato di fratelli, amici, compagni, quest'idea tanto astratta eppure così concreta nei suoi effetti e nel male che ha provocato. Ora, al di là delle parole spese, sembra che qualcosa si sia capovolto: il club diventa lo strumento, la maschera da indossare per una vendetta personale. Aver massacrato il povero cinese nella scorsa puntata sembra non aver placato la rabbia di Jax, ma anzi l'ha stimolata. C'è tanto rifiuto, quasi insofferenza, nel suo sguardo ogni volta che qualcuno prova a fargli le condoglianze per la morte di Tara. E dietro quello sguardo qualcosa di indecifrabile.