Sonic – Il Film, la recensione del film con Jim Carrey
Ecco la nostra recensione di Sonic - Il Film, lungometraggio con Jim Carrey che porta al cinema la popolare icona dei videogiochi...
Sonic – Il Film, la recensione del film con Jim Carrey
Quantomeno bisogna ammirare il coraggio e la determinazione: nonostante lo scetticismo, le previsioni catastrofiche, la debacle del design del protagonista frettolosamente corretto a qualche mese dall’uscita del film (tanto da rimandare l’uscita), la sensazione di essere di fronte a un progetto destinato in un modo o nell’altro a fallire (capita, quando ci metti sette anni a portarlo a termine, che la gente a un certo punto smetta di crederci), nonostante tutto quanto, Sonic – Il film è arrivato in sala è... Certamente non è il disastro che si aspettavano tutti, anzi è un prodotto presentabile e migliore di una buona percentuale di film tratti da videogiochi venuti prima di lui. Dopodiché, da qui a esaltarsi per l’opera di Jeff Fowler ce ne passa: più che una promozione a pieni voti questo vuole essere un incoraggiamento a fare meglio la prossima volta (perché ci sarà, a meno di apocalissi al box office); fossimo a scuola e Sonic l’interrogato saremmo dalle parti del 5, forse 5,5, un debito formativo da colmare con impegno, applicazione e magari, perché no?, un po’ di creatività e di idee.
Rimane quindi l’esecuzione, che da sola potrebbe bastare a elevare una scrittura che con una certa benevolenza potremmo definire “scolastica”. Potrebbe, appunto: anche qui ci sono da lodare la competenza e la professionalità anche di fronte alle emergenze, ma per l’entusiasmo si consiglia di ripassare. Il personaggio di Sonic funziona, è ben disegnato, ben animato, con parecchie chicche fatte apposta per far sorridere i fan dei videogiochi (si veda il modo in cui il riccio batte il piede a terra con impazienza quando deve stare fermo troppo a lungo), e più in generale il rischioso incontro tra cartone animato e realtà funziona, o per lo meno non crolla rovinosamente a terra come accade a gran parte degli emuli di Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Ma, ancora una volta, c’è un abisso tra “funzionare” e “intrattenere”: quello che rimane di Sonic sono due (forse addirittura tre, se contiamo anche i classici post-credits) sequenze d’azione che fanno alzare mezzo sopracciglio e strappano un mezzo sorriso, il resto è brodo caldo e un po’ insipido che serve per portare avanti uno straccio di narrazione.
Film che però esiste, uscirà in sala, verrà visto da un po’ di gente, se le cose dovessero andare bene avrà pure un sequel: solo sei mesi fa l’avremmo considerato un mezzo miracolo. Non basta a promuoverlo appieno, ma Sonic non si merita neanche una sonora bocciatura: poteva andare molto peggio di così.