Something From Tiffany's, la recensione

Uno scambio di pacchetti di Tiffany porta ad una serie di equivoci e incontri romantici a Natale. Meno male che c'è Zoey Deutch

Critico e giornalista cinematografico


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La recensione di Something From Tiffany's, la commedia romantica di Natale disponibile su Prime dal 9 dicembre

Il film di Natale a bassa intensità è quello che applica una sceneggiatura buona per qualsiasi momento dell’anno e quindi priva di qualsiasi riferimento al Natale o comunque priva dei luoghi comuni e dei sentimenti del cinema natalizio, e gli appiccica forzatamente un background natalizio, fatto di neve, addobbi, interni caldi e luci. È esattamente quello che fa Something From Tiffany’s, commedia romantica buona per qualsiasi momento dell’anno, che viene schiaffata nel periodo natalizio aggiustando giusto qualche dialogo. Il suo spunto che prevede due regali comprati da Tiffany e scambiati all’uscita dal negozio per un errore, è solo blandamente natalizio, e invece è totalmente product placement, il più evidente per Tiffany dai tempi di Audrey Hepburn.

In uno dei pacchetti c’erano degli orecchini (cioè un regalo non compromettente) e nell’altro un anello di fidanzamento (cioè un regalo compromettente), entrambi i fidanzati si renderanno conto dello scambio solo al momento della consegna, ed entrambi faranno finta di niente per convenienza, meditando sul da farsi. L’equivoco sarà l’occasione giusta per rendersi conto di non stare con la persona con cui si dovrebbe e agganciare la fidanzata dell’altro. Il vero amore alla fine trionferà ma in un anticlimax di sorprendente mestizia, giocato malissimo dal punto di vista di tempi e toni, con una scarsa propensione all’accensione romantica, proprio lì dove di solito si tirano le fila di tutto.

A tenere tutto sul territorio dell’accettabile è però Zoey Deutch, ragazza con la passione della panificazione, proprietaria di un ristorante/panetteria all’europea a New York (una delle molte assurdità del film è come tutti si professino malati di pane e panificati ma siano magrissimi). Lei, già protagonista dell’ottimo Not Okay, messa nei panni della ragazza caotica e mai davvero in controllo della sua vita ma pronta a correre ovunque per amore, porta una capacità di coinvolgere e creare interessi per i suoi sentimenti, oltre a una scintilla di speranza per l’arrivo dell’amore nello sguardo, capaci di contaminare tutto il film con una punta di tragico latente. Something From Tiffany’s è un film che punta tutto sul positivo e il feel good, eppure nei continui sorrisi imbarazzati di Zoey Deutch c’è sempre un velo di tristezza per un amore che non arriva o non è come dovrebbe, un anelito di complessità che la differenzia dagli altri. A lei e ai suoi sentimenti non si può non credere sempre.

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