Il sole di Austerlitz, la recensione

Abbiamo recensito per voi Il sole di Austerlitz, terzo volume della miniserie Un eroe, una battaglia

Condividi

Con Il sole di Austerlitz - il cui titolo è forse una citazione della canzone omonima scritta da Franco Battiato per Giuni Russo - torna in edicola la miniserie Un eroe, una battaglia di Editoriale Cosmo che, mese dopo mese, continua la sua guerra umana contro l'entità del conflitto sanguinario che oltrepassa nazioni, secoli e dolore collettivo.

Anche nel caso specifico di questa storia, uno dei concetti alla base della narrazione resta la transcalarità: le vicende vanno dal quadro generale - la Battaglia dei Tre Imperatori ad Austerlitz, che vide vittorioso Napoleone - al particolare fondato sugli uomini: il rapporto tra i soldati in prima linea e i loro generali, che molto spesso vivono posizioni tra loro inconciliabili.

La guerra, dunque, si trasforma più volte nel corso della lettura: combattuta faccia a faccia, mossa dagli ideali della Rivoluzione che animano il campo di battaglia bagnato dal sangue francese, austriaco e russo; ma anche una guerra studiata al tavolo dagli strateghi.

Prendendo in considerazione anche i volumi che precedenti (Le nebbie di Caporetto e La pioggia di Alesia), Il sole di Austerlitz è forse quello che lascia maggiore spazio alla componente muta della guerra, con dialoghi ed esclamazioni dei personaggi ridotte all'osso, volte a far comprendere al lettore l'istintività delle scelte e delle azioni in determinati frangenti.

L'immagine della Francia vincitrice, tutt'altro che eroica, evidenzia il secondo punto cardine della miniserie: il rapporto duale tra vincitori e vinti, trascendendo le logiche di bene e male. Il risultato è sì una vittoria ma, come la storia ci insegna, il suo prezzo è altissimo (sia in termini di vite umane, sia di onore).

Le pagine del volume, sceneggiato da Giulio A. Gualtieri e Romolo Pesolillo, scorrono con piacere, come quelle dei suoi predecessori. I disegni di Matteo Babbyan Bellisario sono crudi, sia nel caso dei dialoghi sia nelle splash page dedicate alle battaglie.

Editoriale Cosmo non vuole censurare alcun contenuto forte, mandando in stampa testi e disegni sempre chiari e ben leggibili nella loro immediatezza. A questo proposito, il lavoro di Maria Letizia Mirabella al lettering è ottimo: ogni informazione testuale è sempre pulita, nonostante le dimensioni ridotte della stampa.

La copertina di Elia Bonetti, in pieno stile trionfale proprio dell'impero napoleonico, cattura l'essenza dell'albo in una sola immagine, creando quella comunicazione trionfalistica di facciata che aiutò Napoleone nella realizzazione e nel mantenimento del suo impero.

Mese dopo mese, la collana Un eroe, una battaglia continua il suo percorso che spazia tra gli alti ideali degli uomini di trincea e i bassi obiettivi di chi si innalza sul trespolo del comando. Questo chiasmo ideologico crea il conflitto alla base della narrazione, fornendo purtroppo linfa vitale a ogni guerra.

Continua a leggere su BadTaste