Sogni: Fuoco sotto il ghiaccio, la recensione

Abbiamo recensito per voi Sogni: Fuoco sotto il ghiaccio, graphic novel, nuova edizione della graphic novel di Denis-Pierre Filippi e Terry Dodson

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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La fiducia nella scienza e nel progresso scientifico-tecnologico ha fortemente caratterizzato la seconda metà dell’Ottocento. Si verificarono profonde trasformazioni sia nel modo di vivere che sotto l’aspetto culturale e sociale. Ebbe inizio un periodo definito Belle Époque che segnò un’epoca di forti illusioni e positivismo intellettuale.

A quell’immaginario artistico e narrativo si ricollega Sogni: Fuoco sotto il ghiaccio, graphic novel scritta da Denis-Pierre Filippi per le splendide matite di Terry Dodson che Editoriale Cosmo ha deciso di portare nelle edicole italiane in un formato accessibile e maneggevole.

Protagonista di questa storia è Coraline Doucet, bella e affascinante donna che si presenta presso la tenuta del giovane Monsieur Vernère, strambo ragazzino di cui diventerà l’istruttrice. Ad aiutarla in quello che si rivelerà un compito più difficile del previsto troviamo il maggiordomo Ekborn e la governante Guèrande. Vernère trascorre la maggior parte delle sue giornate chiuso in un atelier dove, dando libero sfogo alla sua immaginazione, progetta e realizza oggetti fantastici: da piccoli battelli a motore a macchine in grado di creare perfette case sugli alberi. Ogni tentativo di Coraline di instaurare un rapporto che superi le banali formalità viene respinto con veemenza rendendo ardua la missione della sua nuova educatrice. Cosa nasconde l’infanzia di Vernère che l’ha traumatizzato così tanto? E soprattutto, questo mistero è in qualche modo legato ai sogni che ogni notte vedono Coraline alle prese con ciurme di pirati e tribù cannibali?

Sono diversi gli aspetti che rendono Sogni una lettura piacevole. Partiamo subito, come dicevamo prima, dall’immaginario narrativo cui si ricollega: il romanzo di avventura di fine '800. Sebbene ambientato in una tenuta, la dimensione onirica della trama richiama lo schema del genere, presentando un eroe e la sua antitesi, un viaggio, ambientazioni esotiche, tanta azione e movimento. L’isola del Tesoro e 20.000 leghe sotto i mari sono solo alcuni dei titoli che ritornano alla mente e rappresentano un riferimento per la scrittura di questa graphic novel.

La narrazione segue un ordine episodico con il ripresentarsi della sequenza risveglio-occupazione giornaliera-cena-sogno fino a giungere, poi, all’effetto sorpresa del finale. Non ci sono cadute di tensione, l’attenzione resta sempre alta nel tentativo di ricercare una logica dietro questi accadimenti. Ma quando si parla di sogni è difficile trovare una consequenzialità tra causa ed effetto e ogni ragionamento è destinato a fallire. Nei momenti meno adrenalinici, generalmente quelli bucolici nella vasta tenuta Vernière, l’attenzione viene catalizzata dalle invenzioni del ragazzo, tanto fantasiose e funzionali che vi lasceranno di stucco.

Non ci dimentichiamo che siamo in un’epoca in cui l’uomo iniziava una corsa verso l’automatizzazione e la creazione di macchinari che avrebbero sopperito ai limiti della natura umana e superato anche limiti ritenuti invalicabili (uno su tutti, il volo). Quello spirito pionieristico anima Vernière e ci regala momenti di assoluto piacere.

Piacere che ritroviamo anche in quello che forse è l’aspetto più caratterizzante di quest’opera: la veste grafica. Merito di un Terry Dodson ispirato e in grande forma. Le pagine di quest’opera sono pervase da tutto l’erotismo e la sensualità alla quale l’arte di Dodson ci ha abituato. Le sue donne sono formose, maliziose, ammiccanti in maniera quasi ingenua e mai volgare. C’è molto di Milo Manara in queste pagine, del suo Gulliveriana o dei suoi lavori in compagnia di Hugo Pratt, della sua intensità passionale e carnale.

Ma Sogni non è assolutamente un’opera erotica. Dodson utilizza i corpi delle sue donne per arricchire una storia di per sé già bella e funzionale; semplicemente si diverte a dare piena prova delle sue capacità artistiche e di immaginazione. E lo fa non solo per le donne, ma anche quando tratteggia gli interni della tenuta, i saloni e gli esterni del palazzo con uno stile liberty che sublima in forme concrete lo spirito positivista di quest’epoca. Le tavole si susseguono ricche di dettagli, mantenendo un’impostazione di pagina regolare che varia esclusivamente nel numero di vignette.

Se la storia è bella e non mancherà di conquistarvi, questo formato presentato dall’Editoriale Cosmo presenta alcuni limiti. Il primo è la dimensione ridotta del formato, che penalizza la dovizia di particolari e la cura maniacale di Dodson nella composizione delle sue immagini. In secundis la non sempre ottimale resa della colorazione che, vista anche la qualità della carta, purtroppo, va a inficiare il risultato di alcuni passaggi e le tonalità soffuse di questa favola. Ciononostante, Sogni: Fuoco sotto il ghiaccio è una bella lettura consigliata a tutti gli amanti della narrativa a fumetti.

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