Sofia dell'oceano, la recensione
Abbiamo recensito per voi Sofia dell'oceano, graphic novel di Marco Nucci e Kalina Muhova edita da Tunué
Sofia è una bambina di sette anni molto malata, a cui piacerebbe conoscere il mondo al di fuori della sua isola, dove vive e da cui non si è mai mossa. Per questo motivo chiede aiuto all'oceano che, un bel giorno, risponde al suo appello. Il Capitano Occhioblu sarà colui che prenderà per mano la bambina e la porterà sul fondo degli abissi, verso un'avventura unica. Il viaggio straordinario di Sofia ha tutti gli elementi immaginifici propri della tradizione fiabesca: personaggi e luoghi fantastici, la magia, un cattivo misterioso e una guida benevola che assiste l'eroe nella sua missione; risultando fin da subito chiari nel loro essere profondamente legati alla tradizione.
La prosa di Marco Nucci si sposa perfettamente con le matite di Kalina Muhova, generando un'armonia di fondo che rende l'intera storia sospesa, come fosse un mito. In particolare, il lettering corsivo e gli espedienti visivi della narrazione interna al libro stesso (utilizzati per parti descrittive e flashback) sono diretti, semplici ed efficaci, comunicando il contenuto in una forma su misura.
Il mare, con le sue profondità oscure, continua ad affascinare gli autori Tunué attraverso store che declinano, ognuna in modo differente, il sentimento di smarrimento e fascinazione che solo un'enorme massa di ignoto può risvegliare nell'animo umano. L'acqua e il buio conservano la funzione di rito di passaggio tra la spensieratezza dell'infanzia ignara della morte e l'età adulta, dove la consapevolezza dell'ultima meta mette i protagonisti delle storie davanti allo stesso bivio: come si cresce senza dimenticare la fantasia dell'infanzia?