Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts, la recensione
Esce oggi in Italia Snoopy & Friends - il film dei Peanuts, ritorno sul grande schermo dei personaggi creati da Charles Schulz
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Dopo 4 film cinematografici e 45 special televisivi, il ritorno di Charlie Brown e dei suoi amici è di sicuro qualcosa che i fan attendevano da tempo, ma ai tempi l'annuncio portò con sé un grande dubbio: il nuovo progetto infatti sarebbe stato animato in computer grafica. Paura, incertezza, panico.
Lo diciamo subito: le animazioni sono l'elemento migliore di Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts. Non perché gli altri aspetti del lungometraggio non siano buoni, anzi, o perché ci siano particolari virtuosismi spettacolari che lasceranno lo spettatore a bocca aperta; riuscire a ricreare la semplicità dei disegni di Schulz e modernizzarla per renderla appetibile al grande pubblico non era un lavoro semplice, la resa finale avrebbe facilmente potuto essere oggetto di numerose critiche.
Invece l'idea di costruire i personaggi in CG, "disegnando" occhi, bocca e altri elementi sopra di essi è stata un'idea vincente, alla quale si accompagna un'altra trovata fondamentale per l'ottimo risultato: non è stato creato un solo modello tridimensionale per ogni personaggio ma diversi, pronti a essere utilizzati a seconda dell'inquadratura o della posizione. Infatti Schulz si prendeva molte libertà e analizzando i suoi disegni con attenzione si può notare che lo stesso personaggio raffigurato di fronte o di profilo ha caratteristiche e proporzioni differenti; gli animatori hanno sfruttato con intelligenza questo elemento "barando", ovvero creando più modelli che vengono collegati tra loro con impercettibili animazioni di raccordo, laddove la ricerca di un unico modello coerente per la terza dimensione non avrebbe reso giustizia ai disegni originali.
Ma di cosa parla la storia? Il protagonista assoluto è Charlie Brown, nonostante sia uno dei pochi casi in cui il suo nome non è presente nel titolo; nel quartiere si trasferisce una nuova bambina, la ragazzina dai capelli rossi che gli ruba il cuore tra i banchi di scuola. È l'occasione per dimostrare finalmente il suo valore a qualcuno che non ha assistito a tutti i suoi fallimenti, ma le sue insicurezze freneranno ogni sua mossa; fortunatamente grazie a Snoopy e ai suoi amici, Charlie Brown troverà il coraggio di agire, facendo diversi tentativi per attirare la sua attenzione...
Questa esile trama, che rievoca situazioni già viste più volte nelle strisce e in precedenti prodotti animati, è però un'espediente che permette di allestire un gigantesco contenitore, proponendo il maggior numero di situazioni ed elementi dei Peanuts che era possibile inserire in un solo lungometraggio. Ogni personaggio principale ha il suo momento di gloria e, anche se ognuno di noi magari desidererebbe maggiore spazio per il suo preferito, c'è un perfetto equilibrio dal quale però spiccano Charlie Brown e Snoopy, le due star del film. Non mancano tutti i tormentoni del fumetto, di cui in alcuni casi vengono addirittura proposte variazioni inedite che riescono a offrire qualcosa di nuovo rispetto a quanto già visto nelle strisce.
La sceneggiatura ha una struttura atipica, in cui la vicenda è un filo conduttore attorno al quale sono proposte gag e situazioni correlate, con un ritmo simile a una serie di strip lette in sequenza. Questa descrizione potrebbe far pensare a un risultato finale poco omogeneo, invece a sorpresa tutto funziona e si ha l'impressione di essere immersi nella vita quotidiana del gruppo di protagonisti, seguendo le loro avventure per qualche giorno. Addirittura si rimane perplessi quando alla fine viene svelato che è passato qualche mese dall'inizio della storia, tanto la sensazione di compattezza fa pensare a eventi accaduti in un periodo ristretto.
La trama principale con protagonista Charlie Brown si basa sulla figura della ragazzina dai capelli rossi, già apparsa in precedenti prodotti animati, dove però non era stata sfruttata con intelligenza. Qui invece si gioca col fatto che nei fumetti non sia mai stata mostrata, e la regia la copre con simpatico sadismo, giocando con sequenze vedo-non vedo per svelarla gradualmente, dando forse uno dei finali più soddisfacenti che ci si potesse immaginare per questa eterna love-story, con un monologo finale che riesce a emozionare lo spettatore.
In lingua originale il film si intitola The Peanuts Movie, un titolo evocativo che forse ha anche la presunzione di presentarsi come il lungometraggio definitivo dei Peanuts. Se l'obiettivo era questo, il risultato è stato raggiunto: ci sono altri ottimi film tratti dal fumetto, ma nessuno era riuscito a inserire così tanti elementi della strip originale, collegandoli in un intreccio divertente e affrontando anche l'ardua sfida dell'aggiornamento grafico in computer grafica.
La distribuzione italiana ha optato per intitolarlo Snoopy & Friends, relegando al sottotitolo "Il film dei Peanuts"; non è una scelta che appare così assurda, visto che il simpatico cane è di certo il personaggio più conosciuto e amato, quindi in grado di portare il pubblico in sala, ma non solo: Snoopy infatti è la spalla comica del protagonista, che in più di un'occasione riesce a rubargli la scena, anche nei panni di alcuni dei suoi numerosi alter ego; in particolare la lotta contro il Barone Rosso occupa una fetta importante della pellicola, con diverse sequenze oniriche che vedono il cane a bordo del suo aereo da guerra per sconfiggere il suo avversario e trarre in salvo la sua bella. È forse l'unico elemento del film a risultare eccessivo, presente per più tempo del necessario, quando alcune di quelle scene si sarebbero potute sfruttare per vedere Snoopy nel mondo reale, dove è molto più efficace e riesce realmente a rendere speciale ogni scena in cui appare. Pensando allo studio d'animazione che ha prodotto il film, questa side-story ci ricorda per certi versi le avventure di Scrat, che potrebbe effettivamente avere maggiore appeal sugli spettatori più giovani.
Ora che i Peanuts sono tornati a nuovo splendore e si è trovata questa formula tridimensionale per proporli al pubblico moderno, ne vogliamo ancora. Non vorremo lasciare quei modelli di personaggi in computer grafica a prendere la polvere negli hard disk degli animatori, vero?