Sniper Ghost Warrior 3, imperfetto ma con stile - Recensione
La saga di CI Games tenta il salto di qualità: la recensione di Sniper Ghost Warrior 3
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
La Georgia, difatti, non è solamente il palcoscenico delle operazioni militari di Jon North, marines alla disperata ricerca del fratello rapito, in missione per conto del governo degli Stati Uniti D’America con il preciso compito di sabotare i piani di una cellula terroristica separatista. Parte della nazione transcaucasica è stata trasposta, ovviamente senza alcun proposito realistico, per immergere il videogiocatore in una mappa dalle discrete dimensioni, zeppa di avamposti nemici, cecchini avversari da scovare ed eliminare, collezionabili di ogni tipo, bonus e nuovi gadget da recuperare con cui ampliare il proprio arsenale.
A fronte della potente evoluzione degli open world operata recentemente da titoli come Horizon Zero Dawn e The Legend of Zelda: Breath of the Wild, vagando per le lande georgiane sembra quasi di avere a che fare con un portentoso lavoro amatoriale, con un coraggiosissimo indie che ha tentato in tutti i modi di spingersi ben oltre le reali possibilità dei suoi creatori.
Eppure, nonostante il primo impatto non sia dei più incoraggianti, basta la prima missione per scorgere tutte le qualità di uno sparatutto in prima persona tutt’altro che perfetto e dalle meccaniche raffinate, ma comunque valido, coinvolgente, persino impegnativo se affrontato facendo a meno dei tanti aiuti che altrimenti appiattiscono le fasi di cecchinaggio.
Jon North è un soldato piuttosto abile, esperto tanto nel corpo a corpo, quanto, ovviamente, nel colpire dalla distanza. Qualunque sia la missione affidatavi, una volta giunti nei pressi dell’avamposto nemico, dovrete affidarvi al drone per individuare non solo i nemici, ma anche gli elementi con cui potrete eventualmente interagire, come bidoni esplosivi o luoghi in cui nascondervi quando e se eventualmente avvistati. Il resto sarà a totale discrezione dell’utente e del suo stile di combattimento.
[caption id="attachment_172139" align="aligncenter" width="600"] Ogni volta che vi allontanerete dal rifugio potrete portare con voi un numero limitato di caricatori per ogni bocca di fuoco. Pensateci bene prima di sparare.[/caption]
Come lascia intuire il titolo del videogioco, è naturalmente incentivato un approccio stealth. In questo senso, è fondamentale sbarazzarsi di sentinelle e vedette affidandosi al fucile da cecchino. Con tutti gli indicatori attivi, è un gioco da ragazzi sbarazzarsi delle presenze ostili. Disattivando tutti gli aiuti del caso, al contrario, diventerà estremamente più complesso, ed eccitante, dedicarsi all’eliminazione in serie, vista la necessità di considerare la direzione del vento e la distanza dell’obiettivo. Il sistema di mira, a ben vedere, è persino più raffinato rispetto a quello di Sniper Elite 4, a tutto vantaggio di chi cerca un’esperienza realistica.
Anche a distanza ravvicinata, fortunatamente, Sniper Ghost Warrior 3 non perde mordente. Grazie all’ampio arsenale, alle munizioni limitatissime e alla necessità di preservare l’integrità dei vari silenziatori, bisogna sempre mantenere alta la tensione, consci che bastano un paio di colpi a segno per mandarvi dritti dritti al Creatore. Il level design, in questo senso, gioca d’astuzia, costringendovi, in ogni missione, ad abbandonare i punti sopraelevati, ideali per il cecchinaggio appunto, per costringervi in un ginepraio di corridoi e luoghi angusti. Proprio in queste fasi vi gusterete le gioie di sorprendere i nemici alle spalle, previ appostamenti per individuarli, e l’adrenalina dei rapidi e furiosi scontri a fuoco.
Ad inspessire ulteriormente il gameplay, ci pensa poi il sotto strato ruolistico che garantisce una tenue, ma evidente progressione. Lo skill tree del personaggio si dipana in tre ambiti, Cecchino, Fantasma e Guerriero, migliorando progressivamente le abilità del nostro con il fucile, nell’abbattimento utilizzando gadget o mosse corpo a corpo, nell’utilizzo di pistole e mitragliatori quando la situazione si fa più confusionaria.
Non manca nemmeno il crafting. Raccogliendo in giro risorse, nel vostro rifugio potrete creare munizioni per qualsiasi bocca di fuoco, medikit, persino parti con cui migliorare l’arsenale.
[caption id="attachment_172138" align="aligncenter" width="600"] La trama è totalmente secondaria nell’economia della produzione. Si salva qualche scena d’intermezzo ben diretta, ma nessun dialogo o personaggio sono in grado di lasciare il segno.[/caption]
Sniper Ghost Warrior 3 non regge il confronto con le migliori produzioni contemporanee dello stesso genere. Lo stesso Sniper Elite 4, sia graficamente che in termini puramente ludici, è un prodotto estremamente più curato e attento ai dettagli. Ciononostante, l’imperfetta creatura di CI Games è comunque uno sparatutto appassionante e coinvolgente. Bisogna fare i conti con una realizzazione tecnica tutt’altro che impeccabile, con tempi di caricamento prolungatissimi, con un mondo di gioco fondamentalmente vuoto. Eppure mentre ci si dedica al cecchinaggio, mentre ci si gode qualche scontro a fuoco e mentre si superano silenziosamente le linee nemiche senza essere visti, si scopre un titolo dotato di carattere, appagante, relativamente profondo grazie allo skill tree e al crafting.
Assolutamente da prendere in considerazione se si è amanti del genere e del cecchinaggio indiscriminato. Non dovete tuttavia aspettarvi lo stesso tatticismo e la stessa raffinatezza proposta da Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands.