Smokin' Parade 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo numero di Smokin' Parade, shonen di Jinsei Kataoka e Kazuma Kondo
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Abbiamo letto per voi il volume d'esordio, che introduce il nuovo mondo distopico creato dai due mangaka, un futuro imprecisato in cui i progressi della Medicina rendono possibile la completa rigenerazione cellulare di un organo e il suo reimpianto nel corpo dell'individuo che ne è stato privato. Questa incredibile conquista ha però due pericolose e inquietanti complicazioni: la rivoluzionaria tecnologia è in mano a un'unica azienda privata, la Amenatori, dal profilo tutt'altro che rassicurante; il trapianto non provoca un rigetto nel paziente, ma può in alcuni casi trasformarlo in uno Spider, un assassino bestiale e perverso, totalmente fuori controllo.
I riferimenti a illustri predecessori si sprecano; tuttavia, rispetto ai capisaldi imperniati sulla commistione uomo-macchina che affondano le radici nella tradizione del manga moderno, da Osamu Tezuka a Go Nagai, da Katsuhiro Otomo a Masamune Shirow, Kataoka e Kondo preferiscono concentrarsi - più che sugli effetti di tale dualità - sulla sua stessa essenza enfatizzandone l’anomalia e la stravaganza, dilatando il lato più selvaggio, impetuoso e terrificante della doppia natura; il che significa anche ambiguità e un fragile equilibrio tra bene e male, tra angelo e demone. Anche relativamente alla totale assenza di censura nelle scene di violenza, risulta più forte l'influenza di grandi successi più o meno recenti, come L’Attacco dei Giganti di Hajime Isayama o - per citare due seinen - Terra Formars di Yu Sasuga e Ken-ichi Tachibana e Tokyo Ghoul di Sui Ishida.
Questo primo volume pone degli ottimi presupposti per il prosieguo della serie, con la possibilità di offrire chiavi di lettura più sottili se saprà approfondire il contrasto interessante tra le mostruosità che possono scaturire dalla Biogenetica e dalla Bioingegneria; magari sfiorando le implicazioni etiche che sono al centro di un dibattito quanto mai rilevante, con i ritrovati di queste due fondamentali scienze che vengono applicate alla Medicina.