Slobo & Golem, la recensione
Slobo & Golem è il primo irresistibile spin-off di Nirvana, la saga comica di Emiliano Pagani e Daniele Caluri edita da Panini
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Ispirati all'irresistibile coppia di assassini della pellicola cult Pulp Fiction - i Vincent Vega e Jules Winnfield di John Travolta e Samuel L. Jackson - Slobo e Golem assumono in questa graphic novel connotati propri e originali. Da impareggiabili caricaturisti quali sono, i Paguri fanno sì che le loro caratteristiche fisiche rispecchino quelle caratteriali. Slobo, con le fattezze di Massimo Zanardi, il perfido studente di Andrea Pazienza, è sottile nella silhouette così come lo è nel pensiero: spietato ma riflessivo, razionale e mai avventato. Il soldato Fausto Borchioni, in arte Golem - come il mitologico difensore del popolo ebraico - è invece un massiccio, brutale energumeno semi-analfabeta guidato quasi esclusivamente dall'istinto. Insieme diventano un'implacabile macchina di morte e, ovviamente, di risate.
Al brio della sceneggiatura dell'amico e collega, Caluri risponde con una regia e una recitazione perfette, ricche di una miriade di soluzioni inedite ed esilaranti; il merito va anche alle chine di Bruno Cannucciari che imprimono alle matite del disegnatore un'energia e una vitalità straripante.