Sleuth
Un affermato scrittore invita l'amante della moglie a casa sua. Ne nascerà un perverso gioco al massacro. Il remake de Gli insospettabili parte bene, ma cala decisamente nel finale...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloSleuthRegiaKenneth BranaghCastNormalmente, quando si parla di un remake, di solito si elogiano tutte le qualità dell'originale, per poi magari far notare come nella nuova versione manchino proprio le caratteristiche che avevano fatto la fortuna della precedente. Problema: parere personale, ma Gli insospettabili, ultima pellicola di Joseph Mankiewicz (Eva contro Eva, Giulio Cesare), è ben distante dal capolavoro di cui molti parlano. Si tratta di una pellicola in cui i due protagonisti (Michael Caine nel ruolo del giovane parrucchiere e un insopportabile Laurence Olivier nelle vesti dell'eccentrico scrittore) gigioneggiano in maniera francamente insopportabile, peraltro con una prima ora di film decisamente lentissima.
Tutto bene, insomma? No, purtroppo no. Ad un certo punto (dopo poco più di un'oretta), il film si discosta decisamente dalla trama originale, per prendere una strada francamente non convincente, tanto che si sospetta che possa essere l'ennesimo inganno (magari scontato, ma almeno con la sua logica). Invece, la conclusione è francamente inspiegabile e dà l'impressione di una certa mancanza di idee, così come i due interpreti raggiungono note troppo alte e spettacolari, che fino a quel momento avevano evitato abbastanza bene.
Non funziona neanche la regia di Kenneth Branagh. Infatti, l'autore che ha reso di nuovo cool Shakespeare, nonostante la materia trattata, opta per inquadrature particolari ed evidenti, mentre una maggiore sobrietà e misura avrebbero sicuramente giovato. Ma forse, non è il caso di chiederli a chi ci ha dato un Amleto di quattro ore...