Skybourne, la recensione

Abbiamo recensito per voi Skybourne, opera di Frank Cho edita da saldaPress

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Skybourne #1, anteprima 01

Skybourne è il titolo della miniserie edita dai BOOM! Studios scritta e disegnata da Frank Cho. Nei cinque capitoli di cui si compone l’opera, presentati in Italia da saldaPress, il fumettista statunitense di origine coreana fonde le più disparate influenze, affiancando alla preminente componente action di matrice spionistica una vena epica tipica del Fantasy. Il tutto, ovviamente, con il gusto estetico e l'ironia dissacrante a cui siamo ormai abituati, i quali rappresentano il vero marchio di fabbrica della poetica di Cho.

La vicenda è incentrata sui figli di LazzaroAbraham, Thomas e Grace Skybourne, esseri invulnerabili dotati di forza sovrumana e - soprattutto - immortali. Da decenni, Abraham e Grace si sono uniti alla Mountain Top Foundation, un'organizzazione militare nata per proteggere la fede cattolica recuperando e conservando oggetti e creature magiche. Il furto della leggendaria spada appartenuta a Re Artù, Excalibur, e l’uccisione della sorella - oltre a una serie di misteriosi eventi mistici - hanno spinto Thomas ad abbandonare il suo ritiro forzato in Cina per fronteggiare un avversario già sconfitto mille anni prima e ora tornato per completare il suo folle piano: Merlino. Ha così inizio una storia in cui umani e maghi si danno battaglia utilizzando un armamentario che può vantare tecnologia avveniristica, manufatti mistici e draghi.

Forte di un incipit intrigante, la miniserie parte subito forte portandoci al centro di intense sequenze di combattimento e presentando gradualmente il background dei vari personaggi. Il ritmo è sostenuto per tutta la durata del volume, con Cho gestisce bene i diversi registri stilistici districandosi con abilità tra i frangenti più solenni e quelli più irriverenti con spassose trovate a effetto.

skybourne

Se la struttura adrenalinica di Skybourne ammalia il lettore, purtroppo la caratterizzazione delle figure coinvolte non convince: troppo poco spazio viene concesso alla costruzione di personaggi in grado di creare una connessione forte con il lettore; su tutti Thomas, diviso tra il desiderio di morte e la sua condizione di immortale, è un elemento affascinante che meritava di essere approfondito. Manca, inoltre, uno spaccato sulle origini dei vari personaggi, così come il legame con il biblico Lazzaro appare perlopiù abbozzato.

Skybourne #1, anteprima 02

Queste pecche vanno certamente a inficiare la qualità generale dell’opera, ma vengono al tempo stesso mitigate dalla sublime componente artistica dell’autore statunitense. La sensazione è che a Cho servisse un pretesto per mettere in mostro il suo vasto repertorio composto da splendide donne, mostri spaventosi che omaggino Howard Phillips Lovecraft e impressionanti scene splatter; e, indubbiamente, lo stile realistico del fumettista americano è superbo nel delineare i sinuosi corpi femminili, i siparietti comici e le incredibili scene d’azione in cui guerrieri in pose plastiche lasciano trapelare tutta la propria esplosività e vitalità. Chi segue da anni la carriera di Cho non tarderà a ritrovare la sensualità, la leggerezza e la goliardia che l'hanno reso celebre in tutto il mondo.

Skybourne non sarà dunque un capolavoro della Nona Arte, ma la felice intuizione di realizzare un Fantasy moderno con l'impianto di una spy story e la qualità estetica superlativa rendono questa lettura avvincente, nonché una vera gioia per gli occhi.

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