Sky Doll vol. 4: Sudra, la recensione

Si è fatto attendere dieci anni, ma finalmente Sky Doll 4: Sudra, grazie a BAO Publishing, è finalmente arrivato...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Il terzo volume di Sky Doll, pubblicato nel 2006, si concludeva con la dicitura: "Di prossima uscita Sky Doll 4: Sudra", ma nessuno poteva immaginarsi che per mettere le mani sul capitolo successivo del fumetto di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa avremmo dovuto aspettare un decennio.

Dopo aver proposto - un paio d'anni fa - la raccolta Sky Doll - Decade e aver annunciato la nuova edizione dei primi volumi, è BAO Publishing a portare nelle fumetterie italiane il quarto episodio della saga. Possiamo certamente dire che l'attesa ha dato i suoi frutti: Sudra è il capitolo più ricco e maturo dell'epopea della bambola artificiale Noa.

La storia si svolge sul pianeta Sudra, dove numerose razze hanno dato vita a una società cosmopolita (o forse sarebbe il caso di dire "universopolita") nella quale si amalgamano centinaia di culture e religioni. Questa comunità circense è un'ambientazione che fin dalle prime pagine lascia presagire una vicenda entusiasmante e colorata, ed effettivamente le premesse sono mantenute, ma c'è anche spazio per atmosfere differenti: tra una lunga sequenza notturna dai toni delicati e violente aggressioni, Sky Doll entra nel vivo della sua trama iniziando a tirare le fila di quanto è stato introdotto nei volumi precedenti.

È su Sudra che Noa ha trovato rifugio assieme ai suoi compagni di viaggio, continuando però segretamente a sfruttare i propri poteri per eseguire miracoli davanti a un piccolo pubblico che la applaude come un fenomeno da baraccone. Ma finalmente il passato e le origini della protagonista vengono svelati, sconvolgendo la sua vita e permettendo al lettore di posizionare tutti i tasselli della vicenda al loro posto. La lotta contro la papessa Ludovica e i collegamenti con Agape sono sempre stati un mistero su cui si basava l'intera serie, ma una volta chiariti i molti dubbi anche una rilettura dei volumi precedenti ne trae beneficio, permettendo di comprendere meglio il dipanarsi degli eventi.

La coppia Barbucci e Canepa è riuscita a non far rimpiangere i dieci anni d'attesa necessari per vedere il proseguimento della loro serie con un incremento qualitativo sia dal punto di vista della narrazione che nel comparto grafico: i disegni hanno un livello maggiore di dettaglio, i modelli dei personaggi sono più adulti e la colorazione è più ricca di sfumature ed effetti. Il confronto con i volumi precedenti è impressionante, constatando l'evoluzione di un prodotto che all'epoca sembrava già all'apice visivo.

Ora che gli enigmi sul passato della protagonista hanno trovato una soluzione, Sky Doll è proiettato unicamente verso il futuro, libero di terminare il proprio percorso in quello che sarà il quinto e conclusivo volume della serie. Speriamo la gestazione non richiederà un'altra decade, ma siamo disposti ad attendere tutto il tempo necessario agli autori per realizzare un prodotto che mantenga questi standard qualitativi.

Continua a leggere su BadTaste