Sky Doll vol. 4: Sudra, la recensione
Si è fatto attendere dieci anni, ma finalmente Sky Doll 4: Sudra, grazie a BAO Publishing, è finalmente arrivato...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Dopo aver proposto - un paio d'anni fa - la raccolta Sky Doll - Decade e aver annunciato la nuova edizione dei primi volumi, è BAO Publishing a portare nelle fumetterie italiane il quarto episodio della saga. Possiamo certamente dire che l'attesa ha dato i suoi frutti: Sudra è il capitolo più ricco e maturo dell'epopea della bambola artificiale Noa.
È su Sudra che Noa ha trovato rifugio assieme ai suoi compagni di viaggio, continuando però segretamente a sfruttare i propri poteri per eseguire miracoli davanti a un piccolo pubblico che la applaude come un fenomeno da baraccone. Ma finalmente il passato e le origini della protagonista vengono svelati, sconvolgendo la sua vita e permettendo al lettore di posizionare tutti i tasselli della vicenda al loro posto. La lotta contro la papessa Ludovica e i collegamenti con Agape sono sempre stati un mistero su cui si basava l'intera serie, ma una volta chiariti i molti dubbi anche una rilettura dei volumi precedenti ne trae beneficio, permettendo di comprendere meglio il dipanarsi degli eventi.
Ora che gli enigmi sul passato della protagonista hanno trovato una soluzione, Sky Doll è proiettato unicamente verso il futuro, libero di terminare il proprio percorso in quello che sarà il quinto e conclusivo volume della serie. Speriamo la gestazione non richiederà un'altra decade, ma siamo disposti ad attendere tutto il tempo necessario agli autori per realizzare un prodotto che mantenga questi standard qualitativi.