Skullkickers 1, la recensione

Renoir porta in Italia il primo volume di Skullkickers, dissacrante saga fantasy a metà tra action e commedia...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Rex è un massiccio pistolero calvo, un ottimo cecchino. Rolf è un nano che ama bere e azzuffarsi, abile nello scontro fisico.
Questa improbabile coppia di mercenari è conosciuta come gli Skullkickers, cacciatori di taglie in grado di adempiere a qualunque missione utilizzando i loro metodi non troppo ordinari; sono pronti a sconfiggere lupi mannari sovrappeso e creature gigantesche ripiene di zombie, a patto di poter trascorrere la serata in una taverna a raccontare le proprie gesta davanti a un boccale di birra.

Skullkickers 1 raccoglie il primo ciclo di episodi, che vede i due protagonisti sulle tracce dell'assassino dell'ambasciatore della capitale; non una trama elaborata da cui aspettarsi colpi di scena o approfondimenti particolari, ma un semplice stratagemma per dare via a una quest degna di un gioco di ruolo, in cui si susseguono in modo episodico una serie di situazioni e avversari da affrontare. Nulla di sorprendente, ma comunque piacevole per gli appassionati di fantasy, che troveranno violenti combattimenti e un nano che lotta senza freni; le sequenze d'azione si mescolano però con la comicità di alcuni dialoghi, che cercano di alleggerire l'atmosfera, senza riuscirci in modo troppo efficace. Il risultato infatti è un mix bizzarro, che non riesce davvero a fondere la componente action e quella di commedia, ma fa convivere queste due identità in un risultato finale che sembra non aver ancora ben definito i toni della serie. Non del tutto comico, non abbastanza epico da esaltare negli scontri più brutali, Skullkickers non trova il giusto equilibrio e rimane su una linea di confine che non permette di inquadrarlo in una determinata categoria, ma non ha nemmeno trovato un mix vincente.
Qua e là si trovano però alcuni azzeccati e originali esperimenti in cui trovano la giusta dimensione la fusione tra fantasy epico e comicità: il più riuscito è l'utilizzo di onomatopee "descrittive", che al posto dei normali "THUD!" o "POW!" mostrano scritte più lunghe come "PUGNO DI NANO INFURIATO!". Interessanti anche alcune gag in piccoli balloon, frasi pronunciati da personaggi marginali in scene di massa, sicuramente più efficaci dell'umorismo "in primo piano" affidato ai due protagonisti.
Nel primo volume pubblicato da Renoir trovano spazio anche le due storie brevi in cui sono nati Rex e Rolf, più ispirate e più efficaci; forse le poche pagine a disposizione sono il formato ideale per due caratteri così sopra le righe, mentre in una serie regolare risultano quasi annacquati, soprattutto se non supportati da una storia più elaborata ma lasciati alle prese con avventure leggere e fin troppo semplici. Anche dal punto di vista grafico le storie brevi sono differenti, con uno stile più realistico; poi i due protagonisti sono stati alleggeriti e hanno un aspetto più cartoonesco, anche in questo caso con un risultato ibrido che sembra dover ancora essere smussato prima di avere una sua identità precisa.

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