Skim, la recensione
Abbiamo recensito per voi la nuova edizione della graphic novel Skim, di Mariko e Jillian Tamaki
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La solita routine scandita dalle ore in classe o in compagnia dell’amica Lisa Soor a leggere manuali per piccole streghe viene brutalmente interrotta da un tragico evento: uno dei ragazzi più popolari della scuola muore in un incidente. La leggerezza che permea la comunità scolastica viene spazzata via da un’ondata di emozioni contrastanti.
Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a storie di formazione di questo genere, ma Skim, pur rispettando un canovaccio ben preciso, riesce a smarcarsi dai tanti teen drama per l’estrema sensibilità con la quale le Tamaki caratterizzano il racconto. I testi mantengono per tutta la durata del volume una delicatezza capace di veicolare un’incredibile potenza espressiva. Utilizzando magistralmente una forma diaristica, riviviamo i pensieri che accompagnano Kim nelle varie fasi della storia: la scopriamo fragile di fronte a una situazione per lei nuova – l’amore – ma altrettanto lucida nel fotografare la condizione dei suoi genitori; pur determinata nelle sue convinzioni, appare goffa quando cerca di gestire qualcosa di più grande, ma spontanea nel vivere la sua omosessualità.
Mai banale, il racconto ha un’anima raffinata e ed è accompagnato dal tratto elegante di Jillian Tamaki: ogni pagina è densa di vignette, particolari che cristallizzano i pensieri in libertà affidati al diario di Kim. Così come le parole, anche le immagini vengono lasciate libere di fluire senza schemi, torrenziali come l’agitazione che sconvolge la protagonista. La grande espressività del tratto dell'artista riesce a catturare le tante sfumature emozionali della storia, fino a rendere quasi superfluo qualunque balloon o didascalia: è tutto lì, in uno sguardo, in un gesto, in un abbraccio.
A distanza di quasi tre lustri, Skim mantiene inalterato il suo fascino ed è ancora oggi una storia d'amore universale che supera ogni barriera per mostrarsi in tutta la sua fragile potenza.