Skim, la recensione

Abbiamo recensito per voi la nuova edizione della graphic novel Skim, di Mariko e Jillian Tamaki

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Grazie a Edizioni BD torna disponibile in una versione rinnovata Skim, opera d’esordio delle cugine Mariko e Jillian Tamaki, pubblicata originariamente nel 2005 e incentrata sulla figura di Kimberly Keiko Cameron, adolescente appassionata di wicca, tarocchi e astrologia, e sulle strane dinamiche che animano i corridoi del liceo che frequenta.

La solita routine scandita dalle ore in classe o in compagnia dell’amica Lisa Soor a leggere manuali per piccole streghe viene brutalmente interrotta da un tragico evento: uno dei ragazzi più popolari della scuola muore in un incidente. La leggerezza che permea la comunità scolastica viene spazzata via da un’ondata di emozioni contrastanti.

Mentre sullo sfondo la maggior parte degli allievi è alla ricerca di un equilibrio, combattuta tra il dolore per la prematura scomparsa e la voglia di vivere, Kim è nel bel mezzo di una tempesta emotiva dettata dall’inatteso amore per la sua docente, la Professoressa Archer. Inizia per la giovane un percorso di conoscenza di sé che, passando attraverso l’inevitabile dolore, conduce alla maturazione e a una conseguente presa di posizione.

Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a storie di formazione di questo genere, ma Skim, pur rispettando un canovaccio ben preciso, riesce a smarcarsi dai tanti teen drama per l’estrema sensibilità con la quale le Tamaki caratterizzano il racconto. I testi mantengono per tutta la durata del volume una delicatezza capace di veicolare un’incredibile potenza espressiva. Utilizzando magistralmente una forma diaristica, riviviamo i pensieri che accompagnano Kim nelle varie fasi della storia: la scopriamo fragile di fronte a una situazione per lei nuova – l’amore – ma altrettanto lucida nel fotografare la condizione dei suoi genitori; pur determinata nelle sue convinzioni, appare goffa quando cerca di gestire qualcosa di più grande, ma spontanea nel vivere la sua omosessualità.

Una volta entrati in contatto con la giovane protagonista di questo romanzo grafico, risulta difficile non restare catturati dal suo mondo, un groviglio fatto di superstizioni, contraddizioni e fascinazione per la vita: ci ritroviamo al fianco di Kim, e come amici d’infanzia soffriamo con lei, gioiamo per le sue piccole vittorie e ci arrabbiamo per le scelte che disapproviamo. Sebbene alla sua prima prova, Mariko Tamaki è superba nel regalarci un’opera viva, credibile nello sviluppo e intrigante per le peculiarità dei suoi personaggi.

Mai banale, il racconto ha un’anima raffinata e ed è accompagnato dal tratto elegante di Jillian Tamaki: ogni pagina è densa di vignette, particolari che cristallizzano i pensieri in libertà affidati al diario di Kim. Così come le parole, anche le immagini vengono lasciate libere di fluire senza schemi, torrenziali come l’agitazione che sconvolge la protagonista. La grande espressività del tratto dell'artista riesce a catturare le tante sfumature emozionali della storia, fino a rendere quasi superfluo qualunque balloon o didascalia: è tutto lì, in uno sguardo, in un gesto, in un abbraccio.

A distanza di quasi tre lustri, Skim mantiene inalterato il suo fascino ed è ancora oggi una storia d'amore universale che supera ogni barriera per mostrarsi in tutta la sua fragile potenza.

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