Skater XL, più che un gioco, una tech demo | Recensione

Skater XL si propone con un sistema di controllo estremamente interessante, ma offre all’utente pochi contenuti

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Skater XL, più che un gioco, una tech demo | Recensione

Dopo un anno e mezzo in early access su PC, Skater XL ha finalmente debuttato ufficialmente anche su PlayStation 4 e Xbox One, con in vista un’ulteriore release su Nintendo Switch in un giorno imprecisato di questo 2020.

Il titolo del gioco spiega già tutto per una simulazione che non solo intende recuperare una tradizione persa nel tempo, pronta a tornare di prepotenza con il remake dei primi due capitoli di Tony Hawk’s Pro Skater, ma che vuole imporre il proprio gameplay, oltre che un mood ben specifico.

Ed è proprio la filosofia di fondo dell’esperienza proposta da Easy Day Studios a rappresentare il più grande limite del progetto, una produzione che, soprattutto su console, ha le fattezze di un intrigante tech demo, piuttosto che di un gioco fatto e finito.

Laddove in altri giochi del genere ad attenderci c’erano livelli, missioni strutturate e scenari da sbloccare progressivamente, Skater XL sceglie l’approccio dei sandbox, in cui tutto è disponibile sin dal primo avvio del software e, soprattutto, dove non c’è niente e nessuno a dirti cosa fare.

[caption id="attachment_215932" align="aligncenter" width="1000"] Il gioco è stato completamente localizzato in italiano[/caption]

Catapultati in una delle sette ambientazioni disponibili, la maggior parte delle quali ispirate a location, per lo più americane, realmente esistenti, non dovrete far altro che dare libero sfogo al desiderio di sperimentare, migliorarvi, tentare trick sempre più difficili e complessi.

Per diventare dei provetti skater, unico e solo pregio del gioco come purtroppo vedremo, potrete affidarvi ad un sistema di controllo sulle prime difficile da padroneggiare, ma all’atto pratico interessante ed estremamente immersivo. Ai due stick analogici, difatti, è affidato il movimento delle gambe dell’avatar, i trigger sono utili per cambiare direzione, i dorsali per afferrare con le mani la tavola, due pulsanti frontali per prendere velocità o frenare.

Il control scheme non è certo dei più intuitivi, ma una volta entrati nell’ordine delle idee ci si accorge che il controllo dei movimenti tramite analogici e tasti ha effettivamente un suo senso, ottimi strumenti con cui dare vita ad un flusso di comandi tale da rendere estremamente piacevole esibirsi in una lunga serie di trick, ruotando ed azionando soprattutto i due stick.

Durante le prime partite mangerete spesso e volentieri l’asfalto, ma già dopo un paio d’ore vi accorgerete di quanto sia naturale completare un Ollie stando ben attenti ai movimenti di gambe del personaggio. Skater XL, in questo senso, adotta la stessa filosofia delle simulazioni più intransigenti: solo dopo un notevole apprendistato e decine di tentativi falliti, esattamente come accade nella realtà del resto, riuscirete a trarre poche, ma immense soddisfazioni.

Purtroppo, nemmeno l’aspetto più riuscito del gioco, il sistema di controllo per l’appunto, può dirsi totalmente esente da difetti. Seppur in rarissime circostanze, il software fatica a recepire i comandi impartiti, in particolar modo quando si tratta di accelerare in vista di una rampa.

Il resto che compone Skater XL è semplicemente inadeguato per gli standard attuali. Già l’idea di creare un sandbox senza modalità predefinite può far storcere più di un naso, sebbene la scelta degli sviluppatori non possa essere criticata a priori. Ci sono piccole sfide utili anche per imparare i trick più complessi, ma per il resto sarete totalmente abbandonati a voi stessi. Non ci sono collezionabili, oggetti da sbloccare, livelli, punteggi. Tutto è fine a sé stesso, al piacere di concedersi un pomeriggio, virtuale, tra rampe e ostacoli di varia natura.

Anche la grafica non rende affatto onore agli hardware che ospitano il gioco. Scarseggiano i dettagli, le animazioni dell’avatar sono legnose, persino la gestione della fisica, in particolar modo per quanto concerne il ragdoll del personaggio, lascia molto a desiderare. Tempi di caricamento fuori parametro e brevi momenti di freeze totale del gioco completano un quadro tutt’altro che piacevole.

Ciò che è peggio, su console manca completamente il supporto alle mod, che almeno su PC regalano un po’ di brio alla produzione, grazie a centinaia di contenuti inediti in termini di personalizzazioni estetiche e setting.

[caption id="attachment_215931" align="aligncenter" width="1000"] Gli scenari sembrano sospesi nel tempo. La poca attenzione per i dettagli è tale che persino le auto intorno all’area di gioco sono immobili[/caption]

Skater XL, soprattutto su PlayStation 4 e Xbox One, è poco più che un interessante tech demo utile per testare le potenzialità di un sistema di controllo efficiente, ma che necessita ancora di qualche limatura. Se su PC le mod ci mettono una piccola pezza, è comunque innegabile che l’offerta di Easy Day Studios sia esigua e zoppicante.

Tolto il sonoro, che tra effetti ben campionati ed una splendida OST si difende alla grande, ogni ambito mostra il fianco a critiche e problematiche. Mancano modalità, una grafica d’impatto, persino una gestione della fisica esente da défaillance.

Skater XL, salvo futuri aggiornamenti, non può essere preso in considerazione nemmeno dai puristi di questa disciplina a caccia di qualcosa che possa distrarli in attesa del remake dei primi due Tony Hawk’s Pro Skater. Il rischio di trovarsi per le mani un titolo che non abbia altro da offrire dopo poche ore di gioco è troppo alto. L’acquisto va eventualmente considerato solo su PC, dove l’apporto della community garantisce qualche contenuto extra con cui intrattenersi.

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