Silo 2, la recensione: la nascita della ribellione e nuovi personaggi mantengono alto il livello della serie Apple TV+

Dal 15 novembre ritorna su Apple TV+ la serie Silo, con gli episodi della stagione 2, e la serie con Rebecca Ferguson si conferma come un progetto di alta qualità impreziosito da interpretazioni memorabili

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Silo, la serie tratta dalla trilogia di romanzi Wool scritti da Hugh Howey, ritorna dal 15 novembre su Apple TV+ con gli episodi della stagione 2 che confermano la qualità raggiunta dal progetto creato da Graham Yost, impegnato anche come showrunner.

La storia si evolve infatti in modo affascinante seguendo due linee narrative parallele, introducendo nuovi personaggi e facendo compiere a quelli già esistenti un'evoluzione attenta e convincente.

Cosa racconta la stagione 2 di Silo

La storia riprende con Juliette Nichols (Rebecca Ferguson) che si allontana dal suo silo dopo essere stata incastrata dal sindaco Bernard Holland (Tim Robbins) e da Robert Sims (Common).

La protagonista riesce comunque a sopravvivere e si ritrova nel Silo 17, dove il livello dell'acqua ha compromesso alcune zone e potrebbe mettere a rischio quello che resta. In quegli spazi deserti, come scopre Juliette, vive un sopravvissuto, Solo (Steve Zahn).

Nel Silo 18, nel frattempo, il fatto che Nichols sia sopravvissuta ha seminato dubbi e preoccupazioni, gettando inoltre le basi per una ribellione guidata da Knox (Shane McRae) e Shirley (Remmie Milner), e organizzata da Walker (Harriet Walter).

Shirley nel Silo 18

La costruzione di un universo

La nuova stagione di Silo prosegue la narrazione senza particolari pause e questo dettaglio permette agli spettatori di rientrare immediatamente nell'universo creato per il piccolo schermo con una grandissima cura per i dettagli e i particolari.

Uno degli elementi più riusciti della serie è il lavoro compiuto sulle scenografie e sulla creazione degli spazi in cui si muovono i protagonisti. La scenografa Nicole Northridge ha infatti creato un mondo realistico che riesce a trasmettere le sensazioni provate dai personaggi, dalla desolazione e solitudine all'oppressione e alle speranze mentre cercano di sopravvivere in una realtà dura e spietata.

Gli spazi del Silo 17 sono spettacolari nella loro devastazione e ogni area in cui Juliette e Solo si muovono è ricca di piccoli dettagli che ricordano le vite perdute e un passato di cui sono rimasti il frutto della creatività delle persone che li abitavano. L'introduzione di Solo è stata gestita in modo intelligente ed enfatizzando la ricchezza del mondo del nuovo personaggio e al tempo stesso i muri che ha dovuto innalzare intorno a sé per sopravvivere a una dura realtà che ha creato traumi e sofferenze indicibili.

Il Silo 18, inoltre, diventa palcoscenico di una ribellione attuata con armi improvvisate con i materiali a disposizione. La storia permette tuttavia di scoprire anche degli spazi inediti come quelli in cui si muove Bernard, mostrando così ulteriori sfumature e sfruttando la nuova situazione di Lukas (Avi Nash), per permettere agli spettatori di avere il proprio punto di vista rappresentato nella narrazione, rimanendo stupiti e interessati come lui dai misteri di Silo.

Le puntate sono costruite in modo intelligente per far proseguire in parallelo le storie ambientate nelle due differenti location mantenendo alta l'attenzione su tutti gli eventi, suddividendo i capitoli del racconto con cliffhanger utili a lasciare la voglia di scoprire cosa accadrà a Juliette, ma anche a chi la considera una fonte di ispirazione per lottare e cercare la verità, rendendola una musa per la ribellione quasi un po' in stile Katniss in The Hunger Games.

Dei personaggi ben scritti e interpretati

La lontananza di Juliette permette inoltre di approfondire gli altri personaggi svelandone nuovi lati e assistendo alla loro evoluzione. La coppia composta da Knox e Shirley, ad esempio, assume molte più sfumature mentre iniziano a ribellarsi. McRae e Milner sanno portare sugli schermi con convinzione i dilemmi che contraddistinguono chi sta cercando di gestire i dubbi e la confusione emersi dopo l'allontanamento di Juliette e si ritrovano alle prese con una responsabilità in parte inaspettata, alimentata dalla rabbia per le perdite subite e le diseguaglianze esistenti nei vari strati della società in cui vivono.

Tim Robbins è praticamente impeccabile nella parte del machiavellico Bernard, piegato dal peso dei segreti che deve mantenere, il pericolo di perdere il controllo e le conseguenze del potere che possiede da anni. Le sue interazioni con gli altri personaggi sono contraddistinte da un'ambiguità affascinante e le decisioni estreme prese, lo rendono un villain temibile, seppur comprensibile.

Rebecca Ferguson continua a confermarsi come una protagonista perfetta per un ruolo che richiede di portare in scena una figura determinata e pronta a lottare, ma al tempo stesso empatica e sensibile nei momenti in cui si confronta con le new entry nella storia. Al suo fianco Steve Zahn le ruba più spesso la scena con la sua interpretazione di Solo, tratteggiata in perfetto equilibrio tra innocenza, traumi e la curiosità nei confronti di Juliette. L'attore sa portare in scena il desiderio di stabilire un contatto umano e al tempo stesso tutta la diffidenza di qualcuno che ha assistito all'orrore e ha vissuto sempre da recluso, riempiendo la solitudine a suo modo. Il risultato finale è un personaggio emozionante e utile a far comprendere nuove sfumature della realtà che contraddistingue l'universo di Silo.

L'entrata in scena di Solo

Un universo in espansione dall'ottimo potenziale

Arrivata alla sua seconda stagione, Silo conferma l'ottimo lavoro compiuto in tutte le fasi produttive, da quella della scrittura che permette al cast di avere a disposizione del materiale di ottima qualità al montaggio che suddivide la narrazione in modo intelligente e perfetto per la distribuzione degli episodi a cadenza settimanale.

La serie possiede tutti gli elementi necessari per farla rimanere una gradita presenza, soprattutto per i fan del genere sci-fi, tra le proposte delle piattaforme di streaming a lungo e non resta che sperare in un più che auspicabile rinnovo per continuare la storia ambientata in un mondo distopico con innumerevoli punti in comune con la vita quotidiana contemporanea.

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