Sidekick vol. 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi Sidekick di Joe Michael Straczynski e Tom Mandrake, prodotto dello Studio JMS e pubblicato in Italia da RW-Real World

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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RW Edizioni varia la sua offerta di prodotti americani targati DC Comics con l'etichetta Real World e una delle prime proposte è Sidekick, pubblicato negli USA dalla Image Comics sotto l'etichetta Studio JMS. Gli esperti della realtà a stelle e strisce riconosceranno dall'acronimo le iniziali di J. Michael Straczynski, un nome altisonante nel panorama mainstream così come quello dell'artista coinvolto nel progetto: Tom Mandrake.

Sidekick è la storia di Flyboy, la spalla del rispettato campione di Sol City, ma tratta tutt'altro che di argomenti adolescenziali o per adolescenti. È un racconto cupo, tormentato, in cui Straczynski prova a scandagliare il legame profondo che può instaurarsi tra un professionista della lotta al crimine e il suo aiutante, e cosa accade a quest'ultimo quando tale rapporto speciale va in pezzi nella maniera più drammatica, con la perdita del proprio mentore.

Manto Rosso viene infatti brutalmente trucidato sotto gli occhi di Flyboy, in una scena che ricorda nella dinamica l'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy. Il colpo per il ragazzo è irreparabile. Inizia per lui una vita di dolore e rimorso che lo fanno sprofondare nella depressione e nell'alcol. A ogni tentativo di risollevarsi fa seguito una sciagura che lo imprigiona dentro una spirale di disfatte e umiliazioni. I suoi riferimenti e i suoi valori saltano e la sua condotta e la sua personalità sono sempre più borderline. A veicolare questa trasformazione c'è lo zampino della conturbante Julia Moonglow, una metaumana votatasi al male con un altrettanto amaro passato alle spalle e che ha solidi intrecci con gli eventi che riguardano il protagonista.

La trama del fumetto è suggestiva anche se fatica a decollare per due dei sei albi originali contenuti nel brossurato. Alcuni passaggi sono poco chiari e la sequenzialità farraginosa. Molto meglio la seconda parte del volume, in cui Straczynski sembra schiarirsi le idee riuscendo a far emergere il proprio mestiere e mettendo a suo agio Mandrake, che dà il meglio di sé proprio nelle tavole conclusive, quelle del sesto episodio, intitolato, è il caso di dirlo Ora si fa sul serio.

Altro punto debole è il design dei personaggi. Gli autori si sono ispirati volutamente all'iconografia dei supereroi della Silver Age per questa vicenda che non ha nulla a che fare con lo spirito dell'epoca; per le tematiche affrontate è estremamente moderna, in linea con gli stilemi di Watchmen e delle opere successive. Questa contraddizione è palese e stridente; emblematico è il pacchiano, semi-comico costume di Manto Rosso. Nonostante tutto, il soggetto è valido e quando la sceneggiatura raggiunge l'equilibrio, dopo aver traballato ben oltre la partenza, la lettura si fa interessante e ottiene il traguardo che ogni fumetto seriale si pone: accendere nel pubblico il desiderio di sapere come va a finire.

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