Sid Meier’s Civilization VI funziona alla grande anche su console | Recensione

Sid Meier’s Civilization VI è un porting audace più per la natura del gioco in sé, che per l’adattamento che se ne è stato fatto

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Sid Meier’s Civilization VI funziona alla grande anche su console | Recensione

Chiedere ad un titolo con qualche anno sulle spalle di intraprendere una campagna di conquista in un territorio notoriamente insidioso per una certa tipologia di videogiochi, potrebbe apparire come una cattiveria gratuita, una scommessa volutamente già persa in partenza.

Del resto, se una conversione su mobile poteva sembrare comunque coerente con il concept del gioco in questione, esattamente come quella per Nintendo Switch, grazie all’utilizzo del touch-screen in modalità portatile, sulle prime resta incomprensibile il rischio di un’edizione per PlayStation 4 e Xbox One di Sid Meier’s Civilization VI, apparentemente poco a suo agio lontano da mouse e tastiera.

Apparentemente, appunto, perché alla prova dei fatti tutto fila abbastanza liscio, sdoganando ufficialmente la saga anche su piattaforme del genere, dopo i non fortunati esperimenti di qualche tempo fa, con capitoli fondamentalmente sviluppati ad hoc che, nel tentativo di adattarsi al pad, finivano per semplificare eccessivamente il gradito gameplay della saga.

[caption id="attachment_205013" align="aligncenter" width="1000"] Graficamente il gioco non fa certo gridare al miracolo, ma il delizioso art design mette una bella pezza.[/caption]

Questa volta non si è fatto alcuno sconto, con contenuti e feature felicemente traghettate dall’originale, con tanto di espansioni, acquistabili a parte beninteso, che aggiungono cataclismi naturali e global warming al novero di ostacoli da considerare mentre si cerca di far progredire la propria popolazione attraverso i secoli, le ere, le conquiste tecnologiche ed eventualmente anche militari.

L’elemento più caratteristico della serie, difatti, consiste proprio nella libertà di approccio offerta al videogiocatore che per assicurarsi la vittoria può scegliere, di volta in volta, se distruggere militarmente i propri avversari o se, al contrario, sottometterli semplicemente facendo valere le proprie conquiste culturali, non prima di aver stabilito con ognuno di essi prolifiche alleanze commerciali.

Trattandosi di uno strategico a turni, bisogna naturalmente adeguarsi a ritmi d’azione estremamente compassati, in cui ogni decisione va attentamente ragionata.

Le prime partite saranno caratterizzate da sonore sconfitte. Ogni potenziamento, ogni costruzione, ogni nuova unità, richiede difatti molti turni prima di diventare operativa, dettaglio che rende fondamentale il saper affinare le proprie capacità organizzative.

Anche le modalità di gioco presenti, potrebbero disorientare il videogiocatore abituato a trovarsi di fronte ad un certo genere di contenuti. Non esistendo una vera e propria campagna, dovrete farvi le ossa tra scenari più o meno casuali, prima di tentare fortuna nel multiplayer, autentico fulcro attorno cui ruota l’intera esperienza.

Ci sono insomma diversi fattori che rendono Sid Meier’s Civilization VI indigesto alla maggior parte dell’audience classico delle console. Tra questi, tuttavia, non rientra il sistema di input, sorprendentemente a suo agio tra analogici, trigger e pulsanti frontali.

Il lavoro degli sviluppatori, in questo senso, è fondamentalmente esente da critiche. Nonostante non si raggiunga la stessa intuitività dei comandi impartiti da mouse e tastiera, come è normale che sia, bastano pochi movimenti con le dita per raggiungere la schermata desiderata e per selezionare la voce cercata.

Non manca qualche passaggio lievemente macchinoso, naturalmente, ma indiscutibilmente siamo di fronte ad un’ottima interfaccia e ad un sistema di controllo preciso e reattivo quanto basta.

[caption id="attachment_205014" align="aligncenter" width="1000"] Purtroppo, tra i pochi difetti da segnalare, non si può soprassedere sui tempi di caricamento non proprio in linea con le aspettative.[/caption]

In sostanza, Sid Meier’s Civilization VI è un porting audace più per la natura del gioco in sé, che per l’adattamento che se ne è stato fatto. Il ritmo blando e le modalità di gioco presenti, non sono quelle classiche di una produzione realizzata avendo in mente il pubblico console.

Tuttavia, questo è un problema dell’utenza stessa, non della creatura di Firaxis Games che, anzi, di per sé brilla di luce propria, come se non fossero realmente passati tre anni dalla sua originaria release su PC.

Complesso, profondissimo e contenutisticamente parlando graziato da un gran numero di popoli e personalità di spicco selezionabili, si tratta di uno dei migliori strategici a turno attualmente disponibili.

Tra potenziamenti, avanzamenti d’età, molteplici unità dalle funzioni più disparate e decine di edifici diversi da costruire, a patto di essere portati per il genere, vi divertirete alla grande, tanto più che su PlayStation 4 e Xbox One non è possibile trovare di meglio.

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