Shoot 'Em Up

Un pistolero senza nome si ritrova a dover difendere un neonato, mentre dei killer cercano di farli fuori. Flop negli Stati Uniti per una pellicola a tratti divertente e godibile...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloShoot 'Em UpRegiaMichael DavisCast

Clive Owen, Paul Giamatti, Monica Bellucci, Stephen McHattie, Greg Bryk

scita11 aprile 2008

Devo ammettere che il totale fallimento commerciale di questa pellicola mi aveva fatto pensare al peggio. Insomma, un action movie che raccoglie solo 12 milioni di dollari negli Stati Uniti fa veramente temere una porcata. Ma quando sullo schermo compare il logo della New Line, tutto diventa chiaro. Ci voleva infatti questa casa di produzione per trasformare una pellicola gradevole e divertente in un tale flop. Non dico che se fosse uscito per un'altra major avrebbe conquistato 200 milioni di dollari, ma sicuramente sarebbe andato molto meglio.

Ma il film, a parte le cifre, com'è? Michael Davis, il regista, sembra sia stato rinchiuso in uno scantinato per anni e che abbia avuto solo pellicole di John Woo da vedere. Il risultato? Uno sparatutto tamarro e splatteroso, che magari non vincerà un premio per l'originalità stilistica, ma che tuttavia risulta innegabilmente spassoso.

I primi cinque minuti, in particolare, sono folli, con un massacro che avviene in contemporanea ad un parto. Così come una scena che dimostra che si può fare sesso in qualsiasi situazione o un'altra in cui la tensione dipende dal fatto di... rimontare un'arma. Per non parlare di una lezione diseducativa (ma esilarante) contro l'utilizzo delle cinture in macchina. Il tutto, con un'infinità di carrellate, spari mentre si è in volo o si scivola, doppie pistole, insomma tutto l'arsenale portato in scena a Hong Kong dal maestro John Woo. Senza dimenticare, comunque, degli elementi splatter (carote ficcate in testa, mani mozzate, sangue a fiumi) che sarebbero piaciuti ai Coen del passato (e infatti in una scena viene citato apertamente Arizona junior).

Di sicuro, la prima parte funziona meglio della seconda, che ha forse il difetto di voler lanciare qualche messaggio di troppo. E se certi discorsi sull'amore degli americani per le armi non sono assolutamente stupidi, il tentativo di rendere drammatico il personaggio della Bellucci (una prostituta, tanto per cambiare) stona decisamente con il resto dell'opera. E se la scelta di Paul Giamatti è decisamente originale come villain, ma non convince del tutto, Clive Owen ha trovato un ruolo perfetto, in cui la sua frequente mancanza di espressività risulta quasi un vantaggio.

Insomma, se avete voglia di rilassarvi e non vedere una pellicola impegnativa, questo film è decisamente più consigliabile dei vari Verdone o Emmerich. Comunque, se titoli come The Killer, Hard Boiled e A Better Tomorrow 2 non vi dicono nulla, forse è il caso di recuperarli prima di impegnarsi con questa pellicola...

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