Shonen Ciao 1, la recensione
Shonen Ciao è un esperimento riuscito, in un mercato dove lanciare una testata a fumetti antologica sembra un forte rischio
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Residence Stravaganza di Chiara Zuliani ha per protagonista Luna, una coniglietta che dalla campagna si trasferisce a vivere in un appartamento cittadino. L'ingresso nel condominio appare come una lunga semina, visto che la dirimpettaia getta qualche indizio sugli altri abitanti del palazzo, che presumibilmente vedremo nei capitoli futuri, di cui ci vengono suggerite alcune caratteristiche anche dalle immagini dei rispettivi pianerottoli. Ma quando Luna scopre la sua coinquilina, dovrà fare i conti con i propri pregiudizi, una leggera ma ficcante metafora con la quale viene portata in scena la xenofobia.
Time Clash di Dado vede scontrarsi due fazioni di viaggiatori del tempo: da una parte una coppia di agenti che ha attraversato a ritroso per modificare la Storia così da influenzare gli eventi futuri, dall'altra due maghi determinati a impedire che questo avvenga per lasciare invariato il flusso temporale. La presentazione di entrambi i gruppi soffre uno spiegone eccessivamente verboso, seppur necessario, considerando le poche pagine a disposizione; nonostante questo il racconto accelera fino a un epilogo politicamente scorretto alquanto efficace.
Splash di Eleonora Bruni racconta una bizzarra love story da shojo manga, tra una cameriera di un ristorante di pesce e una misteriosa cliente fissa, tanto affascinante quanto ingorda. Non si può non apprezzare il modo delicato in cui viene trattato un'amore tra due donne, considerando che i lettori di riferimento hanno un'età non troppo elevata, tratteggiando il tutto in modo completamente normale, come in realtà dovrebbe sempre essere.
Damn! di The Sparker è una folle storia in cui un piccolo demone infernale di nome Kakka esce dal water da un ragazzino, che dovrà cercare di limitare i suoi danni nonostante la creatura sia arrivato nel mondo degli umani per imparare da loro la malvagità. Si tratta probabilmente dell'episodio più divertente dell'intero albo, che sembra una storia breve dell'Akira Toriyama delle origini.
Ostry di Ilaria Catalani vede il piccolo Max costretto a tollerare un fratello minore estremamente molesto, con le fattezze di un'ostrica; tutti sembrano adorare il mollusco animato, dando vita a dinamiche simili al film animato Baby Boss. Le scene strampalate sono divertenti, anche se nel finale c'è una sequenza action che appare inserita in modo forzato per rispettare le caratteristiche della rivista contenitore.
Shonen Boom di Daw prende in giro in modo dissacrante gli stereotipi degli shonen manga, con un ragazzo costretto a superare una serie di prove per essere accettato in una scuola da fumettisti. Le battute assurde e il ritmo frenetico sono la carta vincente di questo episodio, anche se l'autore forse eccede nella quantità di materiale inserito in ogni tavola, rendendo la fruizione meno scorrevole di quanto avrebbe potuto essere.
Shonen Ciao è un esperimento riuscito, in un mercato dove lanciare una testata a fumetti antologica sembra un forte rischio. Ma gli autori riescono a intrattenere, ognuno con il suo stile ma proponendo un pacchetto omogeneo, inserendo anche tematiche importanti sullo sfondo di storie divertenti.