Shinsekai: Into the Depths, un metroidvania ventimila leghe sotto i mari | Recensione
Shinsekai: Into the Depths è un suggestivo metroidvania ambientato in un mondo post-apocalittico in cui l’oceano ha spazzato via la nostra civiltà
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Contrariamente a quanto si possa pensare, quello di Shinsekai: Into the Depths su Nintendo Switch non è il suo primo debutto sulla scena. Pubblicato su device iOS tramite Apple Arcade il settembre scorso, ebbe già modo di impressionare chiunque gli diede una chance grazie al suo raffinatissimo level design, un prodotto irreprensibile non fosse per una certa macchinosità del control scheme.
Shinsekai: Into the Depths sembra il diretto prequel (o sequel?) di un altro piccolo e strepitoso rappresentante del genere di cui vi abbiamo parlato ormai più di due anni fa. The Aquatic Adventure of the Last Human condivide con il titolo preso in esame l’ambientazione, ma anche il mood vagamente malinconico, tetramente legato a doppio filo a quello che sembra un viaggio di sola andata.
[caption id="attachment_210132" align="aligncenter" width="1000"] New entry rispetto all’edizione mobile, la modalità survival in cui l’obiettivo consiste nel raggiungere il fondo dell’oceano, spostandovi di continuo da una stazione di ricarica dell’ossigeno all’altra[/caption]
La trama del gioco è volutamente enigmatica, affidata a didascalie di sole immagini, oltre che alla mimica del protagonista della vicenda. Alieno o umano del futuro, il dubbio non si scioglierà mai completamente, è naturalmente senza voce, abitante di un mondo muto, in cui dovrete trascinarvi di location in location, apparentemente senza un motivo ben chiaro.
Tentare di capirci qualcosa della storia fa parte dell’esperienza stessa veicolata dalla produzione, passivi spettatori di una lore carica di suggestioni, per quanto avara di spiegazioni.
La fascinazione narrativa è poi ben supportata da una direzione artistica di prim’ordine. Sebbene il comparto tecnico palesi le origini mobile della produzione, ravvisabile soprattutto in una costante sfocatura della schermata, rimarrete abbagliati dalle ambientazioni marine che esplorerete. A mano a mano che raggiungerete profondità maggiori, la ricca e sgargiante vegetazione subacquea lascerà il posto ad ambientazioni oscure, in cui seducenti giochi d’ombra comporranno scenari intriganti. Questo spettacolo per lo più completamente naturale, perché non mancheranno sullo sfondo gli scheletri di una contemporaneità fatta di palazzi distrutti e carapaci metallici ammassati, è ottimamente supportato da un comparto sonoro di prim’ordine. Gli effetti simulano alla perfezione le profondità marine, la soundtrack, disponibile anche su Spotify vi ipnotizzerà.
Shinsekai: Into the Depths è insomma un titolo ispiratissimo, ma anche da giocare è un piccolo capolavoro. Un po’ come in Death Stranding dovrete stare attenti a dove mettete i piedi. Il nostro si muove lentamente, goffamente e in molte occasioni sarà completamente in balia delle correnti, dei colpi subiti da pesci aggressivi, di superfici scivolose. La scorta d’ossigeno a vostra disposizione, ricaricabile salendo a bordo del proprio sottomarino o raggiungendo specifiche stazioni, non è fondamentale solo per sopravvivere, ma serve anche per librarsi “in volo” cosi da raggiungere sezioni sopraelevate, per recuperare “quota”, per eludere gli attacchi nemici.
Come vuole il genere di riferimento, difatti, si tratterà di recarsi nei luoghi segnati sulla mappa al fine di ottenere nuovo equipaggiamento con cui sbarrarsi strade altrimenti impraticabili. Shinsekai: Into the Depths adatta alla perfezione questa meccanica grazie ad un level design semplicemente sublime, intricato al punto giusto, zeppo di bivi e zone segrete ricche di risorse.
La componente survival, difatti, pur essendo secondaria, vi spingerà a cercare materie prime con cui potenziare il proprio equipaggiamento. Guanti che migliorano la presa in arrampicata, un inventario di dimensioni maggiori con cui custodire gli arpioni fondamentali per colpire dalla distanza i nemici, un sistema di filtraggio più performante che limiti e diminuisca il consumo d’aria.
[caption id="attachment_210131" align="aligncenter" width="1000"] Dopo un lungo preambolo vi impossesserete di un comodissimo sottomarino, mezzo portentoso che purtroppo dovrete abbandonare spesso e volentieri per esplorare gli anfratti abissali.[/caption]
Se raggiungere i titoli di coda non sia particolarmente complesso, chiunque vorrà venire a capo di ogni segreto nascosto nella mappa avrà il suo bel da fare.
I difetti di una produzione altrimenti ben più che eccelsa, sono principalmente ed unicamente due. Da una parte, nonostante l’ovvio riadattamento ai Joy-Con, anche su Nintendo Switch il control scheme non risalta per immediatezza, complicando la vita dell’utente con fin troppi comandi da imparare, spesso pretendendo difficili combinazioni di tasti per effettuare operazioni che necessitano una certa urgenza. Secondariamente, non avrebbe fatto male una maggior pulizia grafica, limite che rende difficile scorgere certi particolari soprattutto in modalità portatile.
Shinsekai: Into the Depths è un metroidvania semplicemente imperdibile per gli amanti del genere, che magari nutrono al contempo una certa passione per le esplorazioni subacquee. Artisticamente maestoso, offre al suo pubblico un’avventura longeva, impegnativa al punto giusto e ricca di collezionabili di ogni tipo. Potendo scegliere, optate senza indugi per questa edizione per la console Nintendo, a discapito della pur più economica versione per mobile.