Sherlock: il commento alla prima stagione
Ecco il nostro commento alla prima stagione di Sherlock, che è appena stata mandata in onda in Italia. Mentre in UK è in onda la seconda...
Ogni episodio è la traduzione contemporanea di un racconto originale e, a partire dal titolo, c’è un lavoro di riscrittura sulla partitura originale che è un gioiello di sapienza, conversione ai costumi contemporanei e citazionismo interno alla mitologia di Conan Doyle.
Passando attraverso la lente di Dr. House (apertamente ispirato ad Holmes nella sua abilità e nella sua misoginia) questa nuova serie trova la chiave moderna per mostrare una figura antipatica eppur affascinante, imbattibile ma fragile. In più aggiunge un tocco di ambiguità sessuale assolutamente non pruriginosa, che stende al tappeto le mille allusioni esplicite di Robert Downey Jr. e Jude Law.
edict Cumberbatch, con il suo volto quasi alieno, il suo pallore raffinato e le sue espressioni tanto austere quanto altezzose, il miracolo della serie. Più del “bracciante” Watson è il “nobile” Holmes che vestendo con eleganza, muovendosi con delicatezza o anche solo alzando un sopracciglio svela un mondo di aperta e per nulla clamorosa omosessualità con più chiarezza e meno fracasso della controparte filmica.
Infine, nonostante una messa in scena abbastanza canonica, Sherlock non manca di ottemperare ad un must dei qualsiasi adattamento di Holmes, reso tale proprio dal primo film di Guy Ritchie: la rappresentazione visiva dei micidiali processi deduttivi del detective. Se però il regista di Lock & Stock utilizza la
sua arma preferita, il montaggio estremo, la serie di Sherlock sceglie una serie di garbate sovrimpressioni testuali per mettere in scena lo scorrere di idee, pensieri, calcoli e deduzioni, prima ancora della consueta ed inevitabile spiegazione verbale.
Tutto questo pare comunque non essere bastato a portare immediatamente al trionfo il prodotto anche in Italia, dove lo share medio per puntata è rimasto (fino ad ora) intorno all’8-10%. Ad ogni modo, quasi in contemporanea al finire della prima stagione su Italia Uno, in Inghilterra è partita la seconda, come vi abbiamo già raccontato, e i risultati in termini di gradimento sono stati clamorosi: 9 milioni di spettatori ed uno share del 30%.
Successo che si è rispecchiato su tutte le app di social viewing, come Miso (nella quale era trending topic), e nella pirateria. La puntata “Scandalo a Belgravia” era infatti disponibile per il download illegale già poche oredopo la messa in onda...