Sherlock 1 - 3, la recensione
Abbiamo recensito per voi i tre volumetti di Sherlock, adattamento a fumetti manga dell'omonima serie TV
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Le avventure del "consulente investigativo" Sherlock Holmes e del suo assistente John Watson - medico militare reduce dall’Afghanistan - rivivono ai giorni nostri grazie all’intuizione di Steven Moffat e Mark Gatiss e vengono trasformate in immagini dall’artista Jay. Nei primi tre volumi sono presentate le tre storie della stagione d'esordio, ovvero Uno Studio in Rosa, Il Banchiere Cieco e Il Grande Gioco.
Il lettore viene catturato dalla grande sensibilità con la quale gli autori uniscono elementi della tradizione letteraria ad altri ereditati dalla contemporaneità, in particolare l’uso della tecnologia. Sherlock è solito inviare SMS, utilizzare Internet e i social, mentre Watson ha un suo blog; tutti strumenti utilizzati per venire a capo di soluzioni ingarbugliate, o per superare traumi personali (nel caso di John).
Partendo da un ottimo prodotto, Jay si cimenta in un adattamento a fumetti encomiabile, capace di catturare su carta il vortice di emozioni presente in ogni puntata. Da un lato il mangaka resta fedele al look dei personaggi e alle scenografie ammirate sul piccolo schermo, dall’altro è abile nell’utilizzare uno storytelling dinamico e vibrante che non ricalchi semplicemente la regia dello show ma che, di volta in volta, modifichi alcune sequenze per mantenere sempre alto il ritmo e l’interesse.
Come da tradizione orientale, ogni vignetta è ricca di particolari che esaltano tanto le ambientazioni (sia gli interni che gli esterni) quanto l’espressività dei volti, resa ancora più efficace grazie all'utilizzo di uno splendido chiaroscuro. Considerando la bravura degli attori e le intense inquadrature di cui sono protagonisti, dobbiamo riconoscere a Jay una padronanza del medium fumetto eccellente.
I tre volumi di Sherlock sono una lettura fortemente consigliata non solo per chi ha già apprezzato la serie TV, ma anche per gli scettici che non credevano fosse possibile realizzare una lettura in chiave moderna della mitologia di Sherlock Holmes.