Sherlock 1 - 3, la recensione

Abbiamo recensito per voi i tre volumetti di Sherlock, adattamento a fumetti manga dell'omonima serie TV

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Partita nel 2010, la serie televisiva Sherlock ha raccolto ottimi riscontri di pubblico e critica diventando un punto di riferimento per molti fan della creatura letteraria di Sir Arthur Conan Doyle. Dopo tre stagioni, e prima del debutto sul piccolo schermo della quarta lo scorso 1° gennaio, Planet Manga ha reso disponibile anche in Italia l’adattamento a fumetti del serial BBC edito da Kadokawa Shoten dal 2012.

Le avventure del "consulente investigativo" Sherlock Holmes e del suo assistente John Watson - medico militare reduce dall’Afghanistan - rivivono ai giorni nostri grazie all’intuizione di Steven Moffat e Mark Gatiss e vengono trasformate in immagini dall’artista Jay. Nei primi tre volumi sono presentate le tre storie della stagione d'esordio, ovvero Uno Studio in Rosa, Il Banchiere Cieco e Il Grande Gioco.

Il manga ripercorre fedelmente la sceneggiatura che Moffat e Gatiss hanno realizzato per il serial, riproponendo caratterizzazioni e sequenze familiari a chi ha già seguito i casi in compagnia di Benedict Cumberbatch e Martin Freeman. Riviviamo il caso dei “suicidi seriali” di Uno Studio In Rosa, o degli omicidi legati agli indizi orientali de Il Banchiere Cieco, ripercorrendo la macabra sfida imbastita per Sherlock ne Il Grande Gioco, in un crescendo di emozioni e colpi di scena.

Il lettore viene catturato dalla grande sensibilità con la quale gli autori uniscono elementi della tradizione letteraria ad altri ereditati dalla contemporaneità, in particolare l’uso della tecnologia. Sherlock è solito inviare SMS, utilizzare Internet e i social, mentre Watson ha un suo blog; tutti strumenti utilizzati per venire a capo di soluzioni ingarbugliate, o per superare traumi personali (nel caso di John).

La contaminazione della narrativa doyliana non si limita però a una semplice trasposizione in chiave moderna di fatti già noti, bensì vuole rappresentare un’operazione molto più profonda di adattamento di un universo narrativo affascinante; il tutto lasciando inalterato lo spirito dell’opera primigenia. In particolare, l’adozione, da parte di Sherlock, del metodo scientifico-deduttivo con il quale scardinare la verità celata dietro cruenti omicidi. Non si può non restare colpiti dalla mirabolante capacità di lettura di ogni singolo elemento di questo improbabile eroe, così come non si può non applaudire alla maestria con la quale Gatiss e Moffat riescono a dosare azione e introspezione, ponendo l’accento anche sulle vicende umane dei personaggi.

Partendo da un ottimo prodotto, Jay si cimenta in un adattamento a fumetti encomiabile, capace di catturare su carta il vortice di emozioni presente in ogni puntata. Da un lato il mangaka resta fedele al look dei personaggi e alle scenografie ammirate sul piccolo schermo, dall’altro è abile nell’utilizzare uno storytelling dinamico e vibrante che non ricalchi semplicemente la regia dello show ma che, di volta in volta, modifichi alcune sequenze per mantenere sempre alto il ritmo e l’interesse.

Come da tradizione orientale, ogni vignetta è ricca di particolari che esaltano tanto le ambientazioni (sia gli interni che gli esterni) quanto l’espressività dei volti, resa ancora più efficace grazie all'utilizzo di uno splendido chiaroscuro. Considerando la bravura degli attori e le intense inquadrature di cui sono protagonisti, dobbiamo riconoscere a Jay una padronanza del medium fumetto eccellente.

I tre volumi di Sherlock sono una lettura fortemente consigliata non solo per chi ha già apprezzato la serie TV, ma anche per gli scettici che non credevano fosse possibile realizzare una lettura in chiave moderna della mitologia di Sherlock Holmes.

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