Sheriff of Babylon, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Sheriff of Babylon, opera di Tom King e Mitch Gerads

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Sheriff of Babylon #1, anteprima 01

Se avete letto le opere di Tom King in ambito supereroistico, sapete quanto sia bravo nel costruire dialoghi asciutti che veicolino al volo il significato di quel che vuole consegnare al lettore. Siete anche consapevoli della sua abilità nel costruire le scene attorno al suo personaggio, farle gravitare, tenendo la sua condizione esistenziale, emotiva, personale come centro di rotazione.

Tom King è un maestro nella gestione dei tempi narrativi, soprattutto, nel lasciare al lettore un cuscinetto di riflessione, un periodo di osservazione di quel che accade sulla pagina. Ti spinge all'analisi, a fare affidamento sulla tua sensibilità personale prima e sulla tua razionalità poi. A volte, mettendole in contrasto fra loro. Invitandoti a scegliere, a decidere. Cosa sai davvero di Visione? Quel che ha appena fatto è giusto? Ha senso, per lui e per te, alla luce di quello che senti, di come lo percepisci? Le azioni di Batman hanno o no una consequenzialità logica? Ti sta bene che abbia fatto quel che ha fatto, alla luce delle premesse? Probabilmente, sta anche in questo il fascino di quanto scrive Tom King e poggia su questa sua caratteristica particolarissima il suo travolgente successo degli ultimi anni.

Il punto è che, in Sheriff of Babylon, King parla consapevolmente di qualcosa di cui noi non sappiamo assolutamente nulla. Se non quanto riportato dai giornali, dai saggi, dai film di Hollywood. Quindi, in sostanza, nulla di concreto. Come potremmo noi, lettori occidentali cullati dalle nostre libertà costituzionali e dal medio benessere che ci ha accompagnati sin qui, comprendere Baghdad, la capitale di uno stato rimasto solido, tranquillo, stabile per decenni, sotto la guida di un dittatore, improvvisamente scossa dall'intervento militare americano, che ha creato una situazione di caos politico e sociale, è impossibile per noi. Perché le storie che vi si intrecciano sono troppe e con radici ovunque. Nelle inimicizie tra i vecchi partiti, colpiti e storditi ma ancora vivi; nelle divisioni della dottrina, nelle decine di letture del Corano e della tradizione dell'Islam, che si sovrappongono alle etnie e ai popoli; nelle storie dei singoli, che hanno interessi, idee di futuro, stili di vita, sogni e speranze diversissimi tra loro, quasi mai sintetizzati da un comune senso di patria e di nazione.

Sheriff of Babylon #1, anteprima 02

In una situazione come questa, in cui il caos la fa da padrone, in cui si spara come nel Vecchio West, ma con armi automatiche e razzi anticarro, chi è lo Sceriffo di Babilonia? Chi può appuntarsi la stella a cinque punte della figura d'ordine classica del Cinema americano, dell'immaginario collettivo occidentale e farsi scudo di un'autorità sacrale, portare la legge a una terra che non ne ha più? L'istruttore dell'esercito statunitense, rotto a ogni esperienza e disposto a collaborare con gli Iracheni, cui hanno ucciso barbaramente un allievo? La donna politica dal carattere forte e disposta a tutto, tanto innamorata del proprio Paese quanto imbevuta di cultura occidentale, vicina e distante assieme e dalle arti di convincimento quasi inquietanti? Il poliziotto leggendario del regime di Saddam Hussein, oggi in teoria caduto in disgrazia, ma ancora caro alla memoria del popolo della sua città, forse disposto a uscire dal suo stato di reliquia di un passato recente, ma che non può tornare?

Sheriff of Babylon #1, anteprima 03Forse tutti e tre assieme. Forse nessuno di essi. Questa è comunque la loro storia, raccontata come un'indagine, un film di guerra e, assieme, una carrellata, la fotografia di un panorama che Tom King conosce molto bene.

Come sapranno di nostri più attenti lettori e i suoi appassionati, King ha davvero vissuto il caos dell'antica Babilonia, della Baghdad immediatamente successiva alla guerra, ai tempi del suo impegno presso la C.I.A. Ha toccato con mano la realtà della Zona Verde controllata dall'esercito americano e le trame intricatissime di una città per noi quasi impossibile da immaginare. E, in questa storia, ci immerge completamente nella nostra ignoranza, ci getta a capofitto negli eventi e noi siamo spiazzati. Le regole ci si formano attorno, mano mano. I personaggi assumono contorni in maniera tanto imprevedibile quanto naturale e le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

Leggere Sheriff of Babylon è un'esperienza tanto più appassionante quanto più ci ricordiamo che quell'ambiente e quel contesto sono raccontati da King. Non solo per la sua abilità formale, per la sua capacità di costruire i personaggi con coerenza e lasciarsi guidare dalla loro natura, ma anche per la forza che la sua Baghdad fittizia trae da quella reale. Un realismo che non leva nulla agli stilemi e ai luoghi comuni del Fumetto d'azione e delle storie crime, per un motivo molto semplice: non serve impegnare troppo la fantasia, quando la realtà la supera, quando il caos va oltre i confini dell'immaginazione. Un realismo, soprattutto, che riverbera nelle matite asciutte, nei colori sudati e preda dell'afa, nella sabbia e nella polvere che dipingono ogni cosa delle matite di Mitch Gerads. Bravissimo a rinchiudere la storia in una griglia serrata, che non lascia scampo, che racconta in maniera assolutamente classica, ma che si adatta alla bisogna quando l'azione necessita di un respiro più cinematografico. Non ci sono mai ritmi frenetici, però. Persino quando gli eventi precipitano, il respiro affannoso del deserto rallenta tutto quanto, ci rende riflessivi, ci dà il tempo di rielaborare.

Sheriff of Babylon #1, anteprima 04Gerads e King ci mettono di fronte Baghdad in tutta la sua pericolosità e incertezza. Non lesinano sulle efferatezze compiute, ma non insistono sui dettagli, se non nei momenti più significativi. Non trasformano una quotidianità di violenza e di intrigo in qualcosa di banale, non lasciano che la guerra intestina e intrecciata dell'Iraq per così dire libero diventi normale davanti ai nostri occhi. E questo conferisce alla storia un equilibrio molto particolare, che ci fa percepire la situazione, ma la svela davvero solo in rari momenti, tenendo gelosamente per sé la capacità di colpirci allo stomaco, quando serve. Solo quando serve. Mai per diletto e dando per scontato quello che abbiamo di fronte.

I dodici episodi di Sheriff of Babylon raccolti in questo volume della collana Grandi Opere Vertigo da RW-Lion ci hanno lasciato questo. E altro ancora. Dall'ammirazione per i dialoghi sempre calibrati e taglienti di King a quella per alcune soluzioni visive di Gerads, davvero affascinanti. Una lettura che sa intrattenere e farsi profonda, che sa persino insegnare e incuriosire su quella realtà distante, assurda, terribilmente e preoccupantemente umana che lo scrittore si è portato con sé, dalla sua vita precedente e che ha trovato il coraggio di trasformare in un fumetto bello e forte.

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