She-Hulk: Attorney at Law 1×07, “Il ritiro”: la recensione

La settima puntata di She-Hulk: Attorney at Law ci ha convinti e ci ha strappato un sorriso in più di un'occasione

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La recensione dell'episodio 1x07 di She-Hulk, intitolato Il ritiro, disponibile dal 29 settembre su Disney+.

She-Hulk: Attorney at Law è una serie TV più profonda di quanto non appaia. Sin dalla prima puntata ha lanciato continui messaggi al suo pubblico. Messaggi che talvolta passano in sordina, mascherati con discreta eleganza, ma che altre volte arrivano dritti al punto in maniera goffa. Ne è una prova lo scorso episodio, che ha visto il messaggio divorare la narrazione, dando così vita a quella che, probabilmente, è la peggior puntata dello show.

Fortunatamente, però, ci pensa Zeb Wells a risollevare la situazione. Per chi non lo sapesse, Wells è uno storico sceneggiatore di fumetti che ha dato vita a splendide storie di Spider-Man, Venom e di una miriade di altri personaggi della Casa delle Idee. Ebbene, l’autore sta lavorando alla nuova serie animata Marvel Zombies, ma ha trovato il tempo per scrivere questo settimo episodio, che ci ha convinto in più punti.

GRUPPO D’ASCOLTO

Sette giorni fa abbiamo lasciato Jennifer Walters felice di aver trovato un ragazzo che, apparentemente, non è interessato al suo lato Hulkesco e che sembra amarla per quello che lei è realmente. Dopo pochi minuti dall’inizio della puntata, troviamo Jen in preda al panico. La sua nuova fiamma non risponde ai messaggi e, come se non bastasse, sembra che Emil Blonsky (Abominio) stia infrangendo le regole che gli hanno permesso di ottenere la libertà vigilata. La giovane avvocata decide quindi di andare a vedere cosa nasconde Blonsky nel suo residence, ma quello che trova non è altro che un gruppo di supercriminali decisi a redimersi.

Non vi raccontiamo ulteriori dettagli per evitare di rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che i 35 minuti di puntata scivolano via con estremo piacere. Tra gli elementi che spiccano di più troviamo sicuramente i villain di second’ordine noti solo ai fan dei fumetti: Man-Bull, El Aguila, Porcospino, Saraceno e Demolitore. I dialoghi tra questi personaggi sembrano usciti dalla penna di Nick Spencer e ci hanno più di una volta strappato un sincero sorriso. Sia chiaro: l’umorismo è lo stesso dei precedenti episodi di She-Hulk: Attorney at Law, ma qui sembra più a fuoco, più preciso. Tra una gag e l’altra c’è persino il tempo per un momento introspettivo che non ci aspettavamo e sul quale vogliamo soffermarci.

IL DUALISMO DI SHE-HULK

Quando la serie non grida in faccia allo spettatore il proprio messaggio, riesce a trovare delle soluzioni eleganti per raccontare la realtà attraverso il mondo dei supereroi. In questa settimana puntata vediamo Jennifer Walters ragionare su quello che rappresenta per lei She-Hulk e su come questa seconda identità la metta spesso in difficoltà. Una situazione che trova dei parallelismi con quella di Bruce Banner, ma che affronta la tematica del dualismo in modo completamente differente.

Rimane il concetto di imparare ad apprezzarsi per come si è, senza voler a tutti i costi essere diversi. Ci siamo immedesimati nel discorso di She-Hulk, comprendendo forse per la prima volta cosa passa per la testa a Jen, cosa la tormenta e la intristisce. E questo è un altro elemento che comincia a emergere sempre più spesso: mentre il mondo attorno alla nostra protagonista risulta folle e divertente, Jennifer mantiene una spiccata lucidità e un realismo inaspettato. Non si comporta come una stupida, nonostante chiunque attorno a lei sembri uscito da una sit-com degli anni 2000. Forse dovremmo tutto cercare di percepire meglio lo show ideato da Jessica Gao, autrice che evidentemente ha una chiara visione del personaggio della Marvel e del suo posto all’interno del MCU.

Questa settima puntata di She-Hulk ci ha decisamente convinti. Le battute funzionano, esattamente come le dinamiche tra i personaggi. Il tutto con una leggera spruzzata di trama orizzontale, che ci avvicina agli ultimi episodi dello show, dove finalmente scopriremo chi si nasconde dietro l’Intelligencia e dove il pubblico sarà finalmente soddisfatto, vista la presenza sicura del Diavolo Custode di Hell’s Kitchen. La CGI rimane traballante, ma appare chiaro che ormai sia questo il trend voluto dalla produzione. Speriamo che dal punto di vista della scrittura si punti a chiudere la stagione col botto, perché Jennifer Walters se lo merita. E ce lo meritiamo anche noi.

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