She and the Light Bearer, delizioso nell'estetica, spensierato nella narrazione - Recensione
Un'avventura punta e clicca allegra e fabiesca: la recensione di She and the Light Bearer
[caption id="attachment_192822" align="aligncenter" width="1920"] L'estetica è deliziosa[/caption]
Attorno a un focolare caldo e ampio, quattro personaggi di origine apparentemente sudamericana si riuniscono per ascoltare quanto ha da dire la Madre, un’anziana dalla saggezza tanto grande quanto la sua conoscenza, forgiate dal tempo, che le ha lasciato sul viso i segni del suo passaggio. L’anziana racconta una leggenda legata a una tradizione di un popolo che vive nella foresta e proprio lei è tra le protagoniste della storia, che il giocatore vive attraverso una piccola Lucciola. La trova persa in una foresta a lei sconosciuta, dopo che un forte vento l’ha trascinata nel cuore profondo di una distesa d’alberi mai visitata prima, alla ricerca delle sue poche cose. Deve portare a termine un compito molto importante: trovare la Madre e risvegliarla dal suo sonno profondo. Infatti la foresta in cui è giunta è in pericolo, così come i suoi abitanti; solo la Madre può sconfiggere i Divoratori e riportare l’equilibrio vitale in terra. Il viaggio per trovare la sola salvatrice di questo pezzo di mondo non è così semplice: tra mini puzzle e piccoli segreti da risolvere la nostra piccola lucciola dovrà dimostrare di essere davvero all’altezza del suo compito.
[caption id="attachment_192823" align="aligncenter" width="1920"] I dialoghi, ai quali occorre prestare bene attenzione, sono spensierati e sopra le righe[/caption]
La stessa cura è stata riservata anche alla resa di icone, effetti sonori e animazioni, oltre che ai dettagli che indicano come procedere lungo il cammino e spostarsi da una schermata all’altra. occorrerà anche interagire con parecchi elementi, mettendo alla prova le nostre capacità di risoluzione di schemi e indovinelli (pur senza particolare difficoltà). Una grafica attenta alla resa della profondità, che ci fa immergere in un mondo a 2,5D, è la vera punta di diamante del gioco, la cui unica pecca è quella di lasciarci talvolta in balìa di dialoghi un po’ troppo lunghi, che non giovano parecchio all’economia del gioco e all’attenzione del giocatore. Con meno di una dozzina di achievement da sbloccare, un sistema ben funzionante di autosalvataggio e poche, ma essenziali impostazioni da personalizzare, She and the Light Bearer è una piacevola scoperta, ricalcando sì dei modelli narrativi già sviscerati in titoli indie precedenti (il riferimento alla luce, alla foresta e alle vecchie leggende), ma elevando il dialogo a elemento fondante e puntando tutto su dinamiche narrative sufficientemente avvincenti.