Shaun, vita da pecora - Il film, la recensione

La nuova magia in stop motion prodotta dalla Aardman è il film tratto dalla serie tv Shaun, vita da pecora. Grandissimo divertimento per grandi e piccoli

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Abbiamo visto pecore assassine (Black Sheep di Jonathan King) e pecore sex symbol (Daisy in Tutto quello che avreste voluto sapere… di Woody Allen) ma mai pecore in stop motion così simpatiche e intraprendenti come in Shaun, vita da pecora - Il film di Mark Burton e Richard Starzack. Il delizioso lungometraggio è tratto dalla serie tv del 2007 già prodotta da quei geniacci della Aardman, i quali a loro volta avevano introdotto il personaggio di Shaun nella mitica serie che li rese popolari Wallace & Gromit.

Non aspettatevi però kolossal Aardman come Galline in fuga (2000), Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro (Oscar nel 2005) o Pirati! Briganti da strapazzo (2012). Il film ha un budget meno imponente a partire da un cast di voci che non vede più Mel Gibson (Galline in fuga), Ralph Fiennes (Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro) o Hugh Grant (Pirati!) come doppiatori originali. C'è da dire che mancano proprio le parole visto che con Shaun siamo tornati a una stop motion di mormorii, grugniti e al massimo qualche esclamazione. E tutto ciò rende il film forse ancora più apprezzabile.

La pellicola è un'avventura che parte modesta (non a caso giocando con un linguaggio visivamente povero come il Super 8) in una fattoria per poi diventare sempre più avvincente, metropolitana e spericolata dopo che che la pecora ribelle Shaun ne ha combinata un'altra delle sue: il ragazzaccio (è un maschio) è scappato dal recinto del paterno fattore miope pel di carota sfuggendo al controllo del cane con lo zuccotto da teppistello inglese (Bitzer, una specie di cugino di campagna di Gromit) per affrontare cosa c'è oltre la cattività.

E cosa c'è oltre la cattività? Una grande città con negozi e palazzi alti dove fingersi delle belle signore afroamericane dall'andatura sbilenca (in questa geniale idea c'è un leggero rimando a quell'alieno sexy di Mars Attacks! interpretato dall'ex fidanzata di Tim Burton Lisa Marie) e dove cercare di recuperare il fattore dai capelli rossi che non solo ha perso le sue pecore... ma pure la memoria.

A questo punto Shaun decide di far tornare tutti a casa. Bisogna radunare il gregge e ricompattare la famiglia (il fattore è il papà). Ma prima incontreremo parrucchieri chic (apparentemente tosare una pecora e rapare una celebrità sono la stessa cosa; hai capito la Aardman com'è cattivella?), accalappiacani sadici (un grande villain!), alleati quattrozampe tanto brutti quanto leali e la magia di pecore più abili di Gandalf nel lanciare letali incantesimi.

Il film cresce minuto dopo minuto diventando una vera grande avventura per famiglie dall'impeccabile climax epico. Insomma, la Aardman ce l'ha fatta un'altra volta.

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