Shaun, vita da pecora - Il film, la recensione
La nuova magia in stop motion prodotta dalla Aardman è il film tratto dalla serie tv Shaun, vita da pecora. Grandissimo divertimento per grandi e piccoli
Non aspettatevi però kolossal Aardman come Galline in fuga (2000), Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro (Oscar nel 2005) o Pirati! Briganti da strapazzo (2012). Il film ha un budget meno imponente a partire da un cast di voci che non vede più Mel Gibson (Galline in fuga), Ralph Fiennes (Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro) o Hugh Grant (Pirati!) come doppiatori originali. C'è da dire che mancano proprio le parole visto che con Shaun siamo tornati a una stop motion di mormorii, grugniti e al massimo qualche esclamazione. E tutto ciò rende il film forse ancora più apprezzabile.
E cosa c'è oltre la cattività? Una grande città con negozi e palazzi alti dove fingersi delle belle signore afroamericane dall'andatura sbilenca (in questa geniale idea c'è un leggero rimando a quell'alieno sexy di Mars Attacks! interpretato dall'ex fidanzata di Tim Burton Lisa Marie) e dove cercare di recuperare il fattore dai capelli rossi che non solo ha perso le sue pecore... ma pure la memoria.
Il film cresce minuto dopo minuto diventando una vera grande avventura per famiglie dall'impeccabile climax epico. Insomma, la Aardman ce l'ha fatta un'altra volta.