Recensione - Shantae: Risky's Revenge - Director's Cut

La recensione di Shantae: Risky's Revenge - Director's Cut, gioco d’azione e avventura bidimensionale, incentrato sull’esplorazione e il backtracking

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Pochi lo sanno, e lei di sicuro non lo dà a vedere, ma la bellissima e sinuosa Shantae ha già quasi una decina di anni all’attivo nel mondo dei videogiochi. Il suo debutto risale al 2002, su Game Boy Color, con un gioco omonimo che possedeva già tutte le caratteristiche che sarebbero divenute classiche nella serie. Shantae: Risky’s Revenge, come il sottotitolo lascia presupporre, non è un capitolo inedito, ma il remake di un DSiWare che all’epoca raccolse lodi e plausi dalla critica specializzata.

Questo Director’s Cut, che a un anno dall’edizione per Steam raggiunge anche PlayStation 4, a discapito di quanto parrebbe promettere non aggiunge nulla all’originale, limitandosi a spalmare su un unico schermo sprite e pixel che un tempo facevano bella mostra sui contenuti display del Nintendo DS. Dimenticandoci, solo per un attimo, che abbiamo testato la versione americana del gioco e che non è attualmente nota l’eventuale data di release europea, l’assenza di nuovi contenuti è l’unica pecca di un gioco altresì divertentissimo che saprà ammaliare tutti gli appassionati dei Metroidvania.

[caption id="attachment_144882" align="aligncenter" width="508"]Shantae Risky's Revenge  - Director's Cut screenshot 1 L’arma principale di Shantae è la sua lunga treccia: vista l’efficacia con cui abbatte i nemici deve effettivamente pesare molto.[/caption]

Le premesse narrative sono poco più che abbozzate, ma servono ad introdurvi nel pittoresco mondo di gioco abitato da bizzarri figuri e sensuali donzelle. Ci sono lontanissime suggestioni prese in prestito dalla celebre raccolta di racconti Le Mille e una Notte nel particolare incontro e scontro tra città arabesche e navi pirata. Inoltre, non mancano influenze attinenti al fantasy di stampo più classico tra dungeon sotterranei e nemici composti di sole ossa e altri simili a goblin e folletti. Gli artisti di WayForward hanno insomma pescato a piene mani da numerose fonti d’ispirazione, corroborando la debole trama con dialoghi tendenti al comico, quando non inspessiti dall’eccentricità degli interlocutori.

L’avventura della minuta Shantae, mezza umana e mezzo genio della lampada, la vede alla disperata ricerca di un antico tesoro, da sempre custodito nella sua città, rocambolescamente rubato dall’antipatica pirata Risky. Fuori dalle tranquille e rassicuranti mura del centro abitato c’è un mondo pieno di insidie, trappole e mostri che metteranno a dura prova le abilità dell’eroina.

Come anticipato, non si tratta di un platform bidimensionale lineare: gli scenari saranno liberamente esplorabili sin dall’inizio, con l’unica limitazione di possedere una determinata abilità per poter proseguire nel cammino. C’è un negozio in cui acquistare item e attacchi, dungeon che, dopo l’immancabile battaglia con il boss, vi premieranno con tecniche speciali, solitamente imprescindibili per accedere alle successive location. In particolare, Shantae imparerà a tramutarsi in diversi animali, scimmia ed elefante per esempio, con cui farsi strada tra gli ostacoli.

[caption id="attachment_144886" align="aligncenter" width="508"]Shantae Risky's Revenge  - Director's Cut screenshot 3 Naturalmente, vista l’assenza di contenuti inediti, l’acquisto di questo Director’s Cut è sconsigliato a chi ebbe già il piacere su Nintendo DS.[/caption]

A fronte di una mappa relativamente vasta, ricca di bivi e aree segrete da scovare affidandosi a un po’ di sano backtracking, le fasi di combattimento sono piuttosto rudimentali, sia perché il combat system non concede l’organizzazione di particolari strategie, sia perché il livello di difficoltà delle battaglie è irrisorio: persino i boss, dotati come sono di pochi e prevedibili pattern d’attacco, oppongono una tenue resistenza.

La produzione di WayForward resta comunque un piacere da giocare per diversi motivi. I brevi dialoghi tra una missione e l’altra, solo in inglese purtroppo, strappano qualche sorriso. L’esplorazione è una pratica che viene generosamente premiata con tesori o nuove ambientazioni scovate, il level design ha ben poco da invidiare agli episodi bidimensionali di Metroid e Castlevania. Non c’è naturalmente l’interesse di impensierire il giocatore come nelle produzioni di Nintendo e Konami: stiamo pur sempre parlando di un’avventura dai toni spensierati e leggeri, che proprio per questo, nel panorama affollatissimo dei Metroidvania, trova una dimensione e un pubblico di riferimento tutto suo.

[caption id="attachment_144883" align="aligncenter" width="508"]Shantae Risky's Revenge  - Director's Cut screenshot 2 Alcune ambientazioni sono davvero ispiratissime a livello di art design: gli amanti della pixel art andranno più volte in estasi.[/caption]

Shantae: Risky's Revenge  - Director's Cut non guadagna nessun nuovo contenuto, ma non perde un grammo del fascino con cui ci stregò su Nintendo DS. Sui grandi schermi di casa, ovviamente, gli sprite si sgranano e non di poco, ma almeno è possibile scegliere il formato preferito: noi vi consigliamo caldamente di restare fedeli ai 4:3 nativi, ma se proprio ci tenete è selezionabile anche il formato panoramico.

Divertente come allora, il prodotto di WayForward è caldamente consigliato a chiunque ami i Metroidvania ed in particolar modo ai neofiti che da sempre attendevano un gioco dello stesso genere, ma lievemente più accessibile del solito. Ora, per renderci davvero felici e gioiosi, sarebbe il caso che gli sviluppatori annunciassero la data di release europea.

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