Shameless 2x08, "Parenthood": il commento

Shameless vira un po' da grottesco a drama. il risultato non è molto convincente ma la puntata è comunque gradevole.

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Il concetto di “Parenthood” inteso come genitorialità è presente in Shameless da sempre. L’intera serie è basata su un gruppo di fratelli che si devono crescere da soli, il che significa che, in qualche modo, si “devono crescere” a vicenda. Le responsabilità sono divise -tra i fratelli Gallagher- in modo che ognuno si prenda cura dell’altro. Il grado di responsabilità varia a seconda dell’età lasciando, ovviamente, a Fiona gli obblighi maggiori. Come Frank pensi si faccia il genitore, invece, ce lo spiega lui stesso nei precedenti  episodi durante una discussione con Lip.

Quest’episodio è incentrato non tanto sulla gestione genitoriale del gruppo di fratelli ma sull’unica genitrice di Frank, in uscita, e sulla paternità di Lip, in entrata. Lip sembra sempre più restio all’idea di liberarsi del bambino ed è pronto alla polemica con tutte le persone a cui lui e Karen si rivolgono. Se, da un lato, Lip sembra pronto a farsi carico delle responsabilità derivanti dal diventare padre, dall’altro si rifiuta di  prendere anche solo in considerazione l’idea di avere successo grazie al suo potenziale per poi prendersi cura dei fratelli. “Non sarò la vostra gallina dalle uova d’oro” è la frase più caratterizzante della fase che il personaggio sta affrontando. Schiacciato dal peso delle pressioni che derivano dall’essere il più dotato in famiglia, Lip decide di non deludere le aspettative che i suoi cari ripongono in lui eliminandole del tutto; si fa espellere e va via di casa. Che poi la gallina dalle uova d’oro potrebbe benissimo essere Carl; se continua a giocare  a football così a quindici anni sarà tra i pro.

Se in una delle storyline principali vediamo Lip cercare di gestire il ruolo di “genitore” dei fratelli e organizzarsi per prendersi cura del suo nascituro, nell’altro vediamo Peggie Gallagher prendersi le sue ultime responsabilità di madre prima di uscire di scena. In questa parte di racconto si assiste ad una sorta di redenzione del personaggio della madre di Frank; dapprima con la riconciliazione con Sheila, poi con la spedizione di denaro ai figli. Anche il primo modo con cui cerca di uscire di scena è scelto per dare la possibilità ai suoi pargoli di  fare qualche soldo.

Frank non sembra prendere troppo male la notizia dell’ormai certa dipartita della madre. Mette in piedi un’impressionante serie di festeggiamenti autodistruttivi, di quelli che non si vedevano dalla prima serie. Eppure, nonostante sembri davvero felice, tutte le situazioni in cui è inserito Frank appaiono velate di tristezza, soprattutto nelle sue espressioni. Un indizio, da questo punto di vista, potrebbe venire dalla preview post credits.

Interessante il focus sulla coppia Ian-Mickey. Sorpresi da Frank, i due discutono e Mickey “Cuore d’oro” decide che è il caso di eliminare il testimone. Quando arriva il momento cruciale però il ragazzo desiste, causa arrivo della polizia, e si fa arrestare. Quest’ultimo passaggio non l’ho capito. Forse, deciso a rinunciare ai suoi intenti per affetto verso Ian, Mickey pensa che l’unico modo per sfuggire alle reazioni del padre, quando Frank avrà sparso la notizia, sia essere dietro le sbarre. O forse l’unico suo intento è quello di tenere occupati i poliziotti per essere sicuro che non intercettino i suoi fratelli. Nel complesso, “Parenthood”, risulta essere un episodio molto interessante dal punto di vista dell’approfondimento caratteriale di alcuni personaggi ma un po’ macchinoso e lento.

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