Shadowman vol. 3: Stracci e ossa, la recensione

L'ultimo arco narrativo dello Shadowman di Andy Diggle è una lettura stimolante e coinvolgente, che sul finale ci restituisce un personaggio magnetico e in pieno controllo del suo destino

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Shadowman #8, anteprima 01

Grazie all’ottimo lavoro di Andy Diggle, il ritorno di Shadowman è stato fin qui più che convincente, con due volumi che ci hanno mostrato un protagonista profondamente cambiato e pronto ad affrontare tutte le sue paure. Ora, lo scrittore britannico chiude la sua run con un arco narrativo che porta a compimento le trame fin qui imbastite e getta le basi per il futuro di Jack Boniface.

Edito da Star Comics, il brossurato colloca il guardiano della Zona Morta, accompagnato dalla sua amata Alyssa Myles, al centro di uno scontro per il possesso delle ossa del suo antico avversario, Master Darque, coinvolgendo la sorella Sandria e la relativa Confraternita segreta di occultisti a lui dedita.

In questo nuovo appuntamento con il lato mistico dell’Universo Valiant, la componente action torna a essere predominante: se Morto e sepolto contribuiva ad ampliare la mitologia del personaggio, offrendoci una panoramica sul passato del loa e raccontando il suo primo incontro con la famiglia Boniface, Stracci e ossa imprime una decisa accelerata alla vicenda, conducendoci al gran finale.

Ben articolata, la storia procede forte del lavoro di caratterizzazione fatto precedentemente, con il protagonista e la sua spalla che affrontano i pericoli più disparati, sorretti da una rinnovata convinzione nei propri mezzi. Capitalizzando i diversi colpi di scena disseminati lungo l'intreccio, Diggle mantiene sempre vivo il nostro interesse, portandoci a mettere in discussione convinzioni consolidate e a stare attenti a non cadere nelle sue trappole.

La lettura risulta dunque stimolante e avvincente, un crescendo di emozioni pronte a esplodere nel finale. In particolare, colpisce il percorso che lo scrittore di Losers fa compiere a Shadowman: se prima era una figura riluttante e confusa, ora appare in pieno controllo del suo destino, consapevole dell’enorme potenziale tra le sue mani e deciso ad abbracciare quella che inizialmente considerava una maledizione.

A rendere il progetto ancor più appagante, il mirabile lavoro alle tavole del disegnatore Renato Guedes e del colorista Ulisses Arreola. Lo stile realistico del primo è impeccabile nel conferire grande espressività alle figure coinvolte, e, sebbene le sue vignette siano ricche di dettagli, le anatomie non appaiono eccessivamente rigide nelle scene di lotta, mantenendo grande fluidità. Il messicano valorizza il tutto arricchendo la storia di atmosfere cupe e suggestioni.

Nel suo insieme, la gestione Diggle appare con un blocco compatto e coerente, in cui ogni frammento narrativo ha un ruolo ben preciso nel raggiungimento del risultato, che riteniamo più che soddisfacente. Shadowman è dunque tornato più in forma che mai, e ora reclama il suo spazio nell’universo in espansione della Valiant.

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